fili spinati in Europa

L’Europa che fa scudo ai migranti con oltre mille chilometri di muri

Nel Continente che si vuole patria di diritti e libertà, le frontiere tornano protagoniste. Sull’onda della crisi afghana, Atene annuncia il completamento dell’ultima delle barriere anti-migranti, al confine settentrionale con la Turchia. Lituania e Polonia rivelano l’intenzione di serrare i valichi della rotta che passa dalla Bielorussia. La strada per l’Unione che non c’è, per i migranti, è una corsa a ostacoli. E non da oggi. Sbarramenti e recinzioni corrono lungo i confini di mezza Europa e nel nome di una presunta questione sicurezza, riducono gli standard minimi dei diritti umani, al di là e al di qua di ogni barriera.

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Muri e recinzioni: ecco come e dove il mondo si sta chiudendo

Botswana e Zimbabwe, India e Bangladesh, Francia e Inghilterra, Bulgaria e Turchia, USA e Messico, ma anche Italia e Slovenia: sono soltanto alcuni degli Stati che hanno deciso di chiudere i propri confini con vere e proprie fortificazioni. Con l’obiettivo di proteggere i cittadini e di eliminare l’illegalità, molti Paesi nel mondo stanno adottando la politica “dei muri”. Bloccare materialmente il passaggio delle persone sembra, dunque, la soluzione migliore per eliminare i problemi. Alle storiche diatribe territoriali di Cipro, Marocco, Irlanda si affiancano le nuove emergenze migranti per giustificare fili spinati ad alta sorveglianza.

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