26 Aprile 2024

droga

Filippine, la violenza di Duterte contro droga e prostituzione

Tossicodipendenti e prostitute sono i bersagli, spesso innocenti, della presunta lotta alla criminalità che dal 2016 è in atto nello Stato del Sud-Est asiatico. La polizia arrogante e senza scrupoli e le leggi poco chiare in vigore nel Paese si traducono in abusi di potere, molestie e violazioni gravi dei diritti dei cittadini. Con la conseguenza che soprattutto le donne sono costrette ad accettare ricatti e corruzione per salvarsi dalla violenza. E a volere tutto questo è il presidente in carica. È proprio a partire dalla sua elezione che è cominciata l’aggressiva repressione.

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Mafia nigeriana, prima il rito di iniziazione, poi gli affari

I riti di affiliazione sono una parte fondamentale della criminalità organizzata made in Africa: una volta entrati nei vari culti, gli iniziati sono sottoposti a un rigido silenzio, un’omertà che fa sì che ancora oggi si sappia molto poco di questo fenomeno. Ma non solo: la mafia di origine nigeriana nel nostro territorio evolve e si trasforma, ed è anche la prima organizzazione criminale ad aver instaurato rapporti con quella italiana, un legame che ha permesso a questi due fenomeni malavitosi di collaborare e creare una rete di attività losche – tra cui prostituzione e traffico di organi – che sono molto difficili da combattere.

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Ghana, una legge per depenalizzare l’uso e possesso di droghe

Il Paese potrebbe essere il primo nel continente, ma anche il primo fuori l’Europa e le Americhe, a depenalizzare il possesso e uso personale di droghe. Questo se sarà approvata la Narcotics Bill, già passata in seconda lettura al Parlamento. La legge prevede anche la creazione di una Commissione di Controllo delle Droghe che avrà l’obiettivo di coordinare il trattamento e la riabilitazione delle persone con problemi di dipendenza e di assicurare che i casi siano trattati come una questione che rientra nella politica della salute pubblica. Intanto ha ripreso vigore il dibattito sulla legalizzazione della marijuana di cui il Paese è il terzo consumatore al mondo.

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Afghanistan, il mercato fiorente di oppio ed eroina

“Perché ci riguarda ciò che accade così lontano in una terra da decenni martoriata da guerre come quella afgana? Leggi, ascolti, ti indigni, va bene, ma tutto ciò ha una ricaduta concreta su di noi: il ritorno dell’eroina”. Secondo Enrico Piovesana, giornalista e autore del libro ‘Afghanistan 2001-2016: la nuova guerra dell’oppio’ presentato il 16 aprile a Bologna, nonostante quindici anni di presenza militare internazionale il narcotraffico è più forte che mai, le autorità occidentali non hanno agito se non in casi isolati per contrastare queste attività criminose, e il traffico continua a mietere troppe vittime in Europa, soprattutto tra gli adolescenti.

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Diritti e criminalità in Messico, l’opinione dei cittadini

Applicare le norme sui diritti umani vuol dire anche proteggere i criminali? Una ricerca rivela l’opinione dei messicani. Il Paese sembra trovarsi davanti ad un bivio: combattere il crimine oppure proteggere i diritti di chi è accusato di averlo commesso? Il governo messicano, nel 2008, ha attuato una riforma della giustizia penale per codificare le norme internazionali, come la presunzione di innocenza e l’assistenza legale durante gli interrogatori. Alcuni pensano che il tempo e il denaro speso per questa riforma siano fuori luogo di fronte alla violenza incontrollata delle gang mentre altri la considerano importante e urgente.

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Colombia, l’amore ai tempi della guerra

La Storia recente del Paese attraverso la vicenda di un ex guerrigliero,un racconto (vero) che pare sospeso tra realtà e fantasia. “All’inizio del 1964 dopo anni di guerre intestine tra conservatori e liberali, dove anche girare con un vestito di un colore sbagliato poteva significare la morte, nascono i gruppi di guerriglieri. Contrapposti ai guerriglieri di sinistra ci sono i paramilitari (…) In mezzo a questo caos chi ne paga le conseguenze è sempre la povera gente: questa è la storia di uno di loro.”

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