27 Aprile 2024

dittature

Abba Mussie Zerai, sacerdote e attivista, migrante tra i migranti

Candidato al Nobel, definito “angelo dei profughi” e “padre dei rifugiati” – ma lui preferisce “migrante tra migranti” – ha dedicato la sua vita non solo alla fede, ma anche all’attivismo e alla lotta per il rispetto dei diritti umani, in special modo quelli dei rifugiati. Di origini eritree è arrivato in Italia a 16 anni. “I diritti – dice – oggi sono un privilegio di alcuni. Ho aiutato i migranti perché non volevo essere tra quelli che hanno omesso di soccorrere chi rischiava di morire in mare. Finché sono in vita il mio obiettivo è quello di essere utile a me stesso e agli altri”.

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Nord Corea, l’uomo che credeva di vivere in un Paese normale

Voci Globali ha incontrato a Seul un disertore fuggito dal regime di Pyongyang, dove oggi lo credono morto da tre anni. Nell’intervista, Chung parla della sua infanzia nel Paese, della carestia, e degli eventi che gli hanno aperto gli occhi. Racconta poi della sua fuga, dello shock che fu per lui scoprire il mondo esterno, e della sua condizione di nordcoreano in un posto moderno e occidentalizzato come la Corea del Sud, dove “dai rubinetti esce sempre l’acqua calda e le stanze rimangono illuminate per quanto tempo si desidera” …

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Nella galleria d’arte di Vasan, l”enfant terrible’ della Thailandia

Chi crede che il Sud-Est asiatico sia solo un paradiso per le vacanze estive dovrebbe conoscere la storia di Vasan Sitthiket, vulcanico e ribelle artista e attivista che ormai da quarant’anni si batte contro “tutto quello che non è giusto”, attirandosi l’antipatia del Governo e l’amore del suo popolo. Attraverso i suoi occhi ci vengono svelati molti problemi del suo Paese quali quelli dell’agricoltura, della prostituzione, del turismo di massa, dell’ambiente e della corrotta dittatura militare – ciò che l’occhio distratto del turista spesso non vede.

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SOS Nicaragua, un Paese stretto nella morsa della repressione

Centinaia di morti, altrettante persone scomparse e sconcertanti violazioni dei diritti umani rappresentano l’attuale scenario di un Paese governato da un tiranno – così è considerato – determinato a portare avanti una feroce repressione contro le ormai dilaganti proteste civili. ll presidente nicaraguense, Ortega, al potere da oltre vent’anni, non sembra infatti intenzionato a cedere all’oltre 70% della popolazione che vorrebbe un cambiamento al Governo. Ma se l’opposizione politica si è dimostrata debole, il popolo sembra invece determinato a raggiungere la tanto desiderata, e necessaria, democrazia.

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Coraggio e difesa della libertà premiati al CineNapoliDiritti

Sono questi i valori, insieme a quello della diversità, premiati dalla giuria della IX edizione del Festival del Cinema dei Diritti Umani, arrivato alla sua conclusione lo scorso 11 novembre a Napoli. La settimana di dibattiti, incontri e proiezioni sul tema dei diritti umani e civili nel cinema ha visto oltre 200 pellicole tra documentari, lungometraggi, corti e film d’animazione. I migliori sono stati premiati presso la Biblioteca dedicata ad Annalisa Durante a Forcella, nel cuore del centro storico partenopeo. Tra questi l’animazione “Teddy Bear”, “Barber Shop” tra i corti, e il documentario “Complicit”; il primo premio a “Coffee for all Nations” dedicato al conflitto israelo-palestinese.

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