convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza

Bambini migranti tenuti in gabbia. Storie di “occidentale” follia

Detenuti in ragione del loro status di “migranti”. È questo il triste destino condiviso da moltissimi minori trattenuti in strutture di vario genere nelle more delle procedure per l’espulsione ovvero per il riconoscimento della protezione internazionale. Non esistono dati ufficiali per chiarire la portata del fenomeno assai diffuso soprattutto in Occidente. La pratica è contraria alla Convenzione ONU sui diritti del fanciullo e viola i diritti fondamentali dei bambini. Le loro condizioni di vita all’interno dei centri sono pessime. E le conseguenze sul piano psicologico ed emotivo devastanti. Eppure nulla si muove, mentre la propaganda nazionalista imperversa.

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La condizione dell’infanzia attraverso cifre, libri e illustrazioni

In occasione della giornata dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, gli approfondimenti del Rapporto CRC e del festival “Illustramente”. L’immigrazione (e integrazione) è tra i punti affrontati: sono 755.939 gli studenti di cittadinanza non italiana iscritti a scuola, l’8,4% degli 8.960.166 iscritti complessivi. Tema cardine, oggi, di tanta letteratura. E sono già più di 200 i libri che trattano l’argomento “l’immigrazione raccontata all’infanzia”.

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Marocco, bambini figli della strada

Fenomeno che non accenna a diminuire, dietro il silenzio delle autorità. Si calcola che in Marocco lavorano 177.000 bambini al di sotto dei 15 anni, 60.000 dei quali come domestici. E molti non hanno una casa dove vivere. Questo sebbene il Paese aderisca alla Convenzione Onu, che pone precise restrizioni per l’impiego di minori sui luoghi di lavoro.Una testimonianza da Casablanca.

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