consiglio dei diritti umani

Il business del dolore, il mercato e l’uso degli strumenti di tortura

Praticamente ovunque, sono banditi i trattamenti inumani o degradanti; produrre, comprare e vendere gli oggetti che servono per maltrattare le persone invece è legale. In prigione, nelle caserme o alle manifestazioni, pubblici ufficiali ne fanno uso in nome dell’ordine e della sicurezza. Contro il business che cresce insieme alle fiere di armi e alimenta l’abuso della forza, gli Stati europei raggiungono un nuovo traguardo. Segue anche l’ONU, lasciando aperta la porta alla speranza di un mercato globale libero dalla crudeltà.

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Fede e religione, quali libertà intorno al mondo?

Se ne parla alla 22esima sessione del Consiglio dei Diritti Umani. Il Rapporto 2013 evidenzia volenze, detenzioni arbitrarie, sparizioni, accuse di “apostasia” e “blasfemia” contro dissidenti o convertiti ad altre religioni, manifestazioni di intolleranza, attacchi a luoghi di culto, monumenti o luoghi storici. L’esortazione agli Stati a rimuovere discriminazioni e ostacoli.

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