condizione delle donne

Migrazione: Messico, India, Africa; storie di donne che rimangono

Per ogni uomo che emigra, ci sono donne che restano nel Paese di origine. Attendono di ricevere le rimesse dall’estero, a volte per mesi. Fanno da padre e da madre a bambini che devono imparare una nuova quotidianità fatta di assenza della figura paterna. Come raccontato dagli autori del progetto Women Who Stay che documenta l’altra faccia della medaglia della migrazione, le donne si ritrovano spesso a dover comunque lavorare per migliorare la loro condizione, aggravando il carico delle loro responsabilità, o a dover decidere di emigrare per seguire i mariti. Ci vuole coraggio anche a restare.

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Fatimah, l’artista irachena che insegna la libertà alle donne

Come si vive in Iraq nel 2019? Uno sguardo alla vita di tutti i giorni – quella della gente comune – filtrata attraverso gli occhi di un’artista ventiseienne nata in una delle città più conservatrici del Paese. Al di là del conflitto e dello Stato Islamico rimangono altri problemi irrisolti: dispotiche società tribali, oppressione delle donne, settarismo, acqua contaminata, navi che affondano e anarchia generale, situazioni che tengono la vita degli Iracheni continuamente appesa ad un filo.

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India: le donne di Bikaner, chiuse in fabbrica 12 ore al giorno

In una piccola stanza buia nella città di Bikaner, nello stato del Rajasthan, queste donne lavorano dalla mattina alla sera, per dodici ore al giorno, con un caldo infernale, fabbricando materassi in cambio di un salario da fame, ma trovano comunque la forza di non perdere il sorriso. Dietro un’apparente emancipazione, l’India è ancora un paese in cui le donne subiscono pesanti umiliazioni e discriminazioni dal punto di vista sociale e lavorativo. Uno scatto di Luca Vasconi, viaggiatore e fotografo.

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Donne in Afghanistan, diritti violati e attese future

Le donne in Afghanistan a dieci anni dall’intervento della comunità internazionale. La parola ad alcune attiviste. Si scopre che la strada per il riconoscimento e per l’attuazione dei diritti è ancora molto lunga e che la “propaganda” dei giornali occidentali non traccia esattamente il quadro nella sua realtà. “E’ necessario – dice Maria Bashir – aprire le menti, soprattutto degli uomini”.

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