21 Novembre 2024

censura

Cina, la lunga strada degli attivisti per i diritti umani

Il caso del netizen e attivista Xu Zhiyong, di recente condannato, come simbolo dell’uso di Internet per i diritti umani nel Paese. In Cina le restrizioni passano ora attraverso la Rete a cui ci si affida per fare arrivare a più persone possibili la protesta e le azioni di lotta. Un movimento forte e determinato, che ha visto protagonisti tanti cittadini e di cui si traccia la breve storia in questo post. Un movimento che la censura cinese non è ancora riuscito a zittire.

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Nella Rete della censura, 125 ad oggi i netizen reclusi

Un tempo si usavano ciclostili e volantini, oggi si scrive sui blog. Cambiano i mezzi utilizzati per il dissenso e la protesta ma non quelli per ostacolarli. Gli ultimi dati dell’associazione ’Reporters sans frontières’ riportano 125 netizen reclusi: e in alcune zone del mondo blogger e utenti dei social network rischiano la vita.

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Attivismo online, le mille censure dei governi africani

In molti Paesi africani è in atto una continua censura che limita l’attivismo on line e l’uso di Internet. Sul tema c’è scarsa attenzione da parte del mondo occidentale, concentrato in questi ultimi tempi esclusivamente su ciò che accade in Medio Oriente e in Nord Africa. Ma Paesi come la Costa d’Avorio, l’Uganda e il Sudan portano avanti una dura politica repressiva della libertà in Rete.

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