21 Novembre 2024

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MeticciaMente, un ponte di storie e culture tra Roma e Abidjan

Pamela Aikpa Gnaba, blogger, ha deciso di fare il “percorso inverso” e dall’Italia è andata a vivere in Africa, Costa d’Avorio. Una scelta che aiuta anche noi che l’ascoltiamo ad approfondire la cultura ivoriana ma anche ad assumere gli strumenti per scardinare quei pregiudizi che con il tempo creano fratture tra persone e società. In questa intervista un piccolo assaggio delle tradizioni e della vita quotidiana ad Abijan e dintorni e la storia di chi è cresciuta in una famiglia mista con il vantaggio di avere punti di vista diversi e ampi. Il suo blog è “MeticciaMente”.

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L’autisme en Afrique, entre fatalité et espoir

L’autisme est dans de nombreux pays un problème national, un problème de santé publique pour lequel tout le monde est mobilisé, pouvoirs publics et communautés. En Côte d’Ivoire, comme dans beaucoup d’autres pays africains, la situation est différente. La prise en charge des enfants handicapés, en particulier psychiques, est un véritable problème de santé, socio-économique et culturel. C’est un contexte caractérisé par une forte discrimination et la stigmatisation des enfants handicapés, accentué dans le contexte ivoirien par les conflits successifs au cours des dernières décennies. Le Centre Marguerite Té Bonlé représente le but recherché: nous avons recueilli le témoignage de sa responsable, Anna-Corinne Bissouma.

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Autismo in Africa, se tradizione e povertà ostacolano le cure

L’autismo è in molti Paesi una questione nazionale, un tema di salute pubblica per il quale si mobilitano tutti, autorità statali e comunità. In Costa d’Avorio, come altrove in Africa, la situazione è diversa. La cura dei bambini con disabilità, specialmente psichiche, è un autentico problema non solo di salute ma socio-economico e culturale. È un contesto caratterizzato da una forte discriminazione e stigmatizzazione dei bambini disabili, aggravato, nel contesto ivoriano, dai conflitti succedutisi negli ultimi decenni. Un tentativo di affrontare tutto questo è rappresentato dal Centro Marguerite Té Bonlé: abbiamo raccolto la testimonianza della sua responsabile, Anna-Corinne Bissouma.

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