21 Novembre 2024

Ghana: al via le prime elezioni biometriche

Il Ghana ha tenuto le sue prime elezioni politiche nazionali nel 1960, le quali videro il successo del padre della patria Kwame Nkrumah con largo margine. Le elezioni successive hanno avuto luogo nel 1979, 1992, 1996, 2000, 2004, 2008 e ora sono in programma quest’anno. L’organizzazione delle elezioni ha vissuto una continua evoluzione nel corso degli anni. Ad esempio, urne per votazioni con un lato trasparente sono state utilizzate durante le elezioni politiche del 1996, organizzate dalla Commissione elettorale e conclusesi in maniera molto pacifica.

Il cambiamento attualmente in corso, che dimostrerà la maturità elettorale del Paese, consiste nel processo biometrico di registrazione e votazione. Questo processo innovativo è destinato a essere introdotto stabilmente e sarà sottoposto a test per la prima volta nella storia del Paese il prossimo 7 dicembre 2012, in occasione delle elezioni generali. Secondo i contabili della Commissione Elettorale (CE), l’esercizio del voto biometrico presenta un costo stimato di oltre 240 milioni GHc [ca.€110 mln, NdT]. Una spesa che ha generato molte discussioni nel Paese, anche se il presidente della Commissione elettorale Kwadwo Afari Gyan ha affermato che tutte le accuse rivolte contro la gestione finanziaria della Commissione elettorale non hanno fondamento.

Registrazione biometrica pilota. Foto di Amoah E.Opoku
Registrazione biometrica pilota. Foto di Amoah E.Opoku

Il programma principale di registrazione degli aventi diritto al voto avrà luogo tra il 24 marzo e il 5 maggio prossimi. La procedura complessiva a livello nazionale impiegherà  40 giorni. Secondo la Commissione elettorale, il livello di preparazione della stessa è tale da garantire il suo successo in ogni parte del Paese. A tal fine, la Commissione ha organizzato una registrazione biometrica pilota.

La registrazione pilota ha preso quattro giorni, tra il 25 e il 28 febbraio scorsi. Ha avuto luogo in alcune regioni selezionate. Come dichiarato da un funzionario della Commissione, c’erano due centri di registrazione nella regione Ashanti: Foase, nel Distretto Kwanwoma Atwima, e Ash, città nel distretto di Manhiyia. Il processo ha comportato l’utilizzo di scanner per impronte digitali, moduli di registrazione e fotocamere digitali per catturare i dati biometrici degli elettori selezionati, i quali hanno dovuto fornire ai funzionari elettorali il loro domicilio, le loro città di origine, i nomi dei loro genitori, il comune e distretto di residenza.

Mi sono recato presso l’ufficio del Consiglio di Distretto nella città di Ash il 27 febbraio. Erano presenti 15 persone che aspettavano pazientemente il momento della propria registrazione. Secondo la responsabile del distretto elettorale di Manhiyia, Diana Osei Asibbey, la procedura si è svolta con lentezza ma anche in modo del tutto tranquillo. Nel corso dell’intervista da me condotta, la Sig. Asibbey ha chiarito che non si è potuto operare con maggiore rapidità perché si è potuto utilizzare uno solo dei computer presenti. Nel momento in cui l’ho intervistata erano stati comunque registrati oltre quattrocento partecipanti al test. Quando le ho chiesto se ritenesse utile la carta d’identità che è stata consegnata ai partecipanti mi ha risposto che “non ha alcun utilizzo. Sulla carta è stato registrato il simbolo ‘pilota’ e questo la rende non utilizzabile anche pochi secondi dopo la registrazione”. Ha inoltre affermato che tutti gli iscritti dovranno registrarsi nuovamente durante la registrazione ufficiale.
Alcuni dei partecipanti mi hanno trasmesso la loro soddisfazione per l’esperienza vissuta, perché li ha resi senz’altro più capaci in vista della definitiva registrazione.

Nel frattempo il Ghana si appresta a vivere una fase pre-elettorale incandescente, dopo lo scandalo che ha coinvolto l’attuale Presidente Atta Mills, accusato di truffa ai danni dello Stato per la ristrutturazione dello stadio di calcio ad Accra in occasione dell’African Cup del 2008, come ci racconta Antonella Sinopoli in questo articolo apparso su L’Indro.

Traduzione a cura di Davide Galati.

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