21 Novembre 2024

Uganda, la lotta di CBM Italia Onlus alle patologie visive

L’Uganda è un piccolo Paese dell’Africa Equatoriale con una popolazione di circa 39,1 milioni di persone. Le persone con disabilità rappresentano una percentuale importante, pari al 12,5%, e la cecità ha una prevalenza dello 0,4%. Una delle cause è rappresentata dal fatto che in Uganda sono troppe le persone con problemi visivi non risolti e gli interventi che si possono realizzare per prevenire e curare la cecità sono la maggior parte.

CBM è un’organizzazione attiva nella lotta alle patologie visive e realizza fin dalla sua fondazione, avvenuta nel 1908, interventi a favore delle persone con disabilità. CBM Italia Onlus è stata fondata nel 2001 a Milano. Nel 2020 ha realizzato 38 progetti in 14 Paesi raggiungendo oltre 1 milione di beneficiari. In tutto il mondo CBM ha conseguito 460 progetti in 48 Paesi per un totale di oltre 4 milioni di persone raggiunte. Il progetto in Uganda fa parte della campagna “Break the Cycle” di CBM Italia Onlus e rappresenta per il popolo ugandese una speranza per una vita migliore.

La situazione sanitaria in Uganda

La situazione in Uganda non è delle più incoraggianti, complice la pandemia Covid-19 che ha portato difficoltà ulteriori per la popolazione e per le persone con disabilità in modo particolare, essendo più difficile per loro l’accesso alle strutture sanitarie.

Una caratteristica del territorio ugandese è la prevalenza delle aree rurali difficili da raggiungere. Allo stesso tempo gran parte della popolazione risulta diffidente rispetto alla medicina moderna preferendo quella tradizionale, con una paura particolare rispetto a qualsiasi intervento chirurgico.

Se da un lato, quindi, si rivela indispensabile potenziare le strutture sanitarie specialistiche ed ospedaliere, non meno importante risulta l’opera di sensibilizzazione all’interno delle comunità. Le patologie più diffuse che portano alla cecità sono la cataratta e l’opacità della cornea. Entrambe risultano curabili e la cecità evitabile.

Il progetto di CBM Italia Onlus in Nord Uganda

Il progetto di CBM Italia Onlus per l’Uganda ForeSeeing Inclusion – Salute visiva e Disability Mainstreaming in Nord Uganda fa parte della campagna “Break the Cycle” ed è stato realizzato con il sostegno con il sostegno di AICS ー Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e in partnership con CUAMM Medici per l’Africa e l’Ospedale St. Joseph.

Il progetto coinvolge le regioni di Acholi e West Nile del Nord Uganda, tra le più povere del Paese.

In Nord Uganda il progetto sarà supportato attraverso due ospedali di riferimento, l’Ospedale St. Joseph e l’Ospedale di Arua, e quattro centri sanitari. Sono previste attività di:

  • Rafforzamento dei servizi oculistici di base, sia nelle comunità sia nei campi profughi.
  • Potenziamento dei servizi specialistici di salute visiva. È in previsione la costruzione di una nuova sala operatoria presso l’ospedale St. Joseph con il supporto del partner Arcò-Architettura e Cooperazione, in modo da poter offrire servizi specialistici. La struttura sarà realizzata grazie alla partnership con Arcò-Architettura e Cooperazione, un team di architetti specializzati in servizi sostenibili e accessibili. Gli interventi migliorativi riguarderanno anche l’Ospedale di Arua dove è già presente una sala operatoria.
  • Formazione di circa 830 persone tra personale sanitario e stakeholder.
  • Rafforzamento della governance in disability mainstreaming e salute visiva, in collaborazione con le autorità locali e i ministeri.

Il numero dei beneficiari previsto per le cure oculistiche di CBM è di 76.500 persone. Si tratta di un traguardo importante che si spera possa essere il primo di altri a favore del popolo ugandese.

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