ONU, mettere la salute mentale al centro degli interventi umanitari
[Agenda 8-21 settembre 2021. Tenere una finestra aperta sul mondo. In questa prospettiva, la nostra rubrica quindicinale racconta, attraverso cinque notizie, quanto accade nel panorama internazionale, in linea con le tematiche di Voci Globali.]
Giustizia sociale – Il Peacebulding deve includere interventi sulla salute mentale
“La vulnerabilità psicologica e i disturbi mentali fanno parte della nostra esperienza umana collettiva. È necessario trattarli in modo serio, alla stessa stregua dei problemi di salute fisica“. Gli interventi sulla salute mentale “dovrebbero quindi essere considerati parte integrante dei processi di peacebulding, dei programmi umanitari e di sviluppo“. Con queste parole, il Segretario Generale delle Nazioni Unite – António Guterres – ha aperto l’8 settembre l’evento online di alto livello “Mental Health Interventions for Peacebuilding in Conflict and Humanitarian settings“. Guterres ha evidenziato la stretta correlazione tra “peacebulding, salute mentale, supporto psicologico”. A suo avviso, infatti, le persone che “hanno subito, perdite, attacchi, separazioni familiari, violenze di genere, portano ferite suscettibili di perpetuare i cicli di violenza“ all’interno dei contesti post conflittuali. Nel corso dell’evento si è discusso, soprattutto, delle strategie da adottare nelle diverse aree di intervento delle Nazioni Unite, partendo da alcuni successi sul campo in: Nigeria, Filippine, Sud Sudan, Etiopia.
Ambiente – Una guida globale per tutelare le aree marine
Uno studio pubblicato su Science, il 10 settembre, fissa per la prima volta criteri coerenti di valutazione delle Aree Marine Protette a livello globale, fornendo un nuovo quadro scientifico per comprendere, pianificare, monitorare la tutela del mare. La ricerca – condotta per oltre un decennio da 42 scienziati esperti in scienze biologiche e sociali appartenenti a 39 istituzioni di tutto il mondo – annovera tra i suoi autori anche l’italiano Paolo Guidetti della Stazione Zoologica Anton Dohrn. “La guida – spiega Guidetti – è uno strumento straordinario per poter valutare lo stato e la reale efficacia della Aree Marine Protette“ così “da riorientare nello stesso tempo le politiche di conservazione verso benefici concreti per la natura e la società”. In altre parole, sarà possibile comprendere “quanto” mare viene protetto e indirizzare gli sforzi al raggiungimento dell’obiettivo di conservarne almeno il 30% entro il 2030. Impegno assunto dai leader mondiali nel corso delle sessioni preparatorie alla Conferenza delle Parti della Convenzione sulla Diversità Biologica, che si terrà nel mese di ottobre a Kunming (Cina).
Diritti umani – Il Consiglio d’Europa “invita” la Turchia al rispetto delle sentenze CEDU
Il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa – organo preposto al controllo dell’esecuzione delle sentenze emesse dalla Corte Europea dei diritti dell’uomo (CEDU) – il 16 settembre, ha nuovamente esortato Ankara all’immediato rilascio di Mehmet Osman Kavala. L’imprenditore turco e difensore dei diritti umani era stato arrestato a Istanbul il 18 ottobre 2017, con l’accusa di aver tentato di sovvertire l’ordine costituzionale del Paese. A dicembre 2019, la CEDU aveva stabilito l’illegittimità della detenzione in mancanza di prove sufficienti a corroborare l’ipotesi di commissione di un reato. L’arresto e la detenzione di Kavala perseguivano – secondo la Corte – un secondo fine, ovvero metterlo a tacere e dissuadere altri difensori dei diritti umani. Riscontrando la violazione del diritto alla libertà e alla sicurezza (art. 5 Convenzione EDU), la CEDU aveva ordinato il rilascio. Nonostante la pronuncia, la Turchia ha mantenuto la custodia cautelare sulla base di nuove accuse. Il Comitato dei Ministri ha ribadito ad Ankara l’obbligo di dare esecuzione alla sentenza della CEDU. In caso contrario, saranno adottate nei suoi confronti tutte le misure necessarie.
Africa – Guinea, le sanzioni ECOWAS non scalfiscono i golpisti
Mamady Doumbouya – leader del colpo di stato in Guinea – il 18 settembre, ha fatto sapere di non essere affatto preoccupato per le nuove sanzioni imposte dall’ECOWAS (Comunità Economica degli Stati dell’Africa occidentale), volte a spingere la Giunta militare verso la rapida istituzione di un Governo costituzionale. Si ricorderà che, il 5 settembre scorso, il capo delle forze speciali militari della Guinea aveva annunciato in diretta TV di aver catturato il presidente Alpha Conde nonché “di aver sciolto il Governo e annullato la Costituzione“. Da subito, l’ECOWAS era intervenuta a condannare con fermezza il colpo di Stato. E il 16 settembre, sono arrivate le sanzioni dopo un vertice di emergenza ad Accra. L’organizzazione regionale ha stabilito “il divieto di viaggio per i membri del (Comitato nazionale per il raggruppamento e lo sviluppo (CNRD) e le loro famiglie, oltre che il congelamento dei beni finanziari”. Ha inoltre confermato la sospensione del Paese africano “da tutti gli organismi della comunità economica fino al ripristino dell’ordine costituzionale”. E chiesto “lo svolgimento, entro sei mesi, di elezioni presidenziali e legislative“.
Politica internazionale – Corea del Sud, rinnovato appello alla pace con la Corea del Nord
In occasione della 76esima sessione dell’Assemblea Generale ONU, il 21 settembre, Moon Jae-in – presidente della Corea del Sud – ha ribadito la volontà di raggiungere la riconciliazione con la Corea del Nord. Moon ha evidenziato la necessità di realizzare una coesistenza denuclearizzata tra i due Paesi, che ancora oggi vivono in uno stato di tregua. All’armistizio del 1953, infatti, non ha mai fatto seguito un formale accordo di pace. Nel suo discorso, non ha però fatto alcuna menzione ai test missilistici condotti da Seul e Pyongyang la scorsa settimana. Ha invece posto l’accento sul 30esimo anniversario, ricadente nell’anno in corso, dall’ammissione dei due Stati all’ONU. Adesione che ha determinato il riconoscimento reciproco di essere due Nazioni separate, diverse per sistemi e ideologie. Moon ha, infine, dichiarato che se la Corea del Nord si unisse alla cooperazione per la sicurezza sanitaria, l’intera regione del Nord-Est asiatico trarrebbe beneficio nella lotta al Covid-19. Pyongyang parlerà all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il prossimo 27 settembre.