Siria, per Assad una vittoria da cortile. Il mondo gli è contro
Ce l’ha fatta, Bashar al-Assad ha vinto le elezioni. Elezioni libere e democratiche.
Rimane l’ironia, amara ironia – come quella dell’autore della vignetta che pubblichiamo – per descrivere quella che gli oppositori di Assad hanno definito una farsa. Al voto dopo quasi 50 anni e sotto le bombe, nel pieno svolgimento di una guerra civile. Questi i numeri: 160.000 morti, 3 milioni di rifugiati, città distrutte.
Assad, oltre che poco credibile e ormai inviso alla maggioranza della comunità internazionale, è diventato ridicolo. Come ridicole sono da considerarsi elezioni dove a fare da garanti c’erano solo gli alleati del regime siriano: Corea del Nord, Iran e Russia.
Il dittatore della Siria è stato accusato di crimini contro l’umanità e adesso che ha “vinto le elezioni” si fa più complicata un’eventuale trattativa per i negoziati di pace.
Ma ora Assad cosa se ne fa della sua vittoria “democratica” se nessuno gliela riconosce?