MENA, è online la nuova violenza di Stato contro le persone LGBT
[Mondo – I fatti del mese (febbraio 2023). In questa rubrica mensile, dieci brevi notizie raccontano avvenimenti, fatti, iniziative, politiche che – per diverse ragioni – restano di solito nell’ombra della stampa. Tenere una finestra aperta sul mondo: in questa prospettiva, e in linea con le tematiche di Voci Globali, diamo spazio a quanto accade nel panorama internazionale.]
Diritti umani – MENA, quando la tecnologia viola i diritti delle persone LGBT
“In Egitto, Giordania, Iraq, Libano e Tunisia, le istituzioni hanno integrato la tecnologia nella loro politica repressiva contro le persone LGBT”. In altre parole, “le piattaforme digitali sono diventate pericolosi strumenti per la repressione sponsorizzata dallo Stato“. Secondo il nuovo report di Human Rights Watch, pubblicato il 21 febbraio, le forze di sicurezza di diversi Paesi MENA prendono di mira le persone LGBT sui social media e sulle App di appuntamenti, sopponendole a molestie e abusi di ogni genere fino ad arrivare a vere e proprie estorsioni online. Lo scopo del ” targeting digitale” è anche quello di raccogliere e costruire prove per l’avvio di arbitrari procedimenti penali nei loro confronti.
Africa – UA, “tolleranza zero” contro i colpi di Stato
L’Unione Africana, nel corso del vertice di Addis Abeba terminato il 19 febbraio, ha deciso di prolungare la sospensione dall’organizzazione dei Paesi sotto il controllo di giunte militari (Burkina Faso, Guinea, Mali, Sudan). A riguardo, Bankole Adeoye – presidente del Consiglio di Pace e Sicurezza UA – ha ribadito “tolleranza zero contro i cambi incostituzionali di governo“, evidenziando che l’Unione Africana “è pronta a sostenere il ritorno all’ordine costituzionale nei 4 Stati“. “La democrazia – ha aggiunto – deve radicarsi nel continente“, va pertanto “promossa e tutelata“. Dal 2017 a oggi, 15 dei 16 colpi di Stati andati a “buon fine” si sono registrati proprio in Africa.
Ambiente – Nasce il “Global Tourism Resilience Day“
Il 17 febbraio si è celebrata la prima Giornata Mondiale della Resilienza del Turismo, istituita – su proposta della Giamaica – dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con l’obiettivo di sensibilizzare sulla “necessità di favorire lo sviluppo del turismo resiliente“, tenuto conto della vulnerabilità alle emergenze del settore. “La pandemia ci ha insegnato che le interruzioni globali continueranno. Ci saranno sempre più epidemie, catastrofi naturali, terremoti“ – ha affermato il ministro del Turismo giamaicano, Edmund Bartlett – “se vogliamo quindi dimostrare in futuro la sostenibilità del turismo, ora è il momento di dare maggiore considerazione alla costruzione della resilienza“.
Politica internazionale – Israele, approvata legge per revocare cittadinanza ai “terroristi”
Il Parlamento israeliano ha approvato (94 voti a favore e 10 contrari), il 15 febbraio, una legge volta a revocare la cittadinanza alle persone condannate per terrorismo ovvero riceventi finanziamenti dall’Autorità Nazionale Palestinese. Quest’ultima, da anni riconosce una sorta di indennizzo ai detenuti palestinesi per terrorismo e aiuta economicamente le loro famiglie. La nuova normativa si applicherà anche a chi ha un permesso di residenza permanente, come la maggior parte dei palestinesi residenti a Gerusalemme Est. Seppur non detto esplicitamente, è chiaro quindi che la legge è indirizzata ai palestinesi con permessi di residenza e alla comunità araba con cittadinanza israeliana. Non a caso, sono proprio arabi israeliani e palestinesi i detenuti per reati di terrorismo.
Giustizia sociale – Iran, sempre più violenta la repressione contro medici e personale sanitario
“Un numero crescente di medici e operatori sanitari continua a essere arrestato, torturato e ucciso dalle forze della Repubblica Islamica per aver curato i manifestanti feriti in palese violazione del diritto internazionale“, che impone “la protezione del personale medico mentre svolge il proprio dovere di prestare assistenza a chi ne ha bisogno”. A denunciare l’allarmante situazione, il 10 febbraio, è il Centro iraniano per i diritti umani (CHRI), organizzazione no-profit con sede a New York . “Il trattamento riservato ai medici mette a nudo la disumanità e la criminalità dello Stato iraniano“, ha dichiarato Hadi Ghaemi, Direttore Esecutivo del CHRI.
Ambiente – Australia, bocciata la miniera di carbone a due passi dalla barriera corallina
Tanya Plibersekl, ministro australiano dell’Ambiente, ha respinto la proposta del magnate minerario Clive Palmer di realizzare una grande miniera di carbone a cielo aperto a sei miglia dalla Grande barriera corallina. Con un video-messaggio su Twitter dell’8 febbraio, il ministro ha precisato: “ho deciso di non approvare il Central Queensland Coal Project perché i rischi per la Grande barriera corallina, le riserve di acqua dolce e le acque sotterranee sono troppo grandi“. Immediato il plauso degli ambientalisti. “È la prima volta che un ministro dell’Ambiente si oppone alla creazione di una miniera di carbone“, ha detto Jaclyn McCoske dell’ACF. “Una grande vittoria – ha proseguito – per la barriera corallina, per il turismo, per le comunità locali”.
Politica internazionale – Nuovo report accusa Siria dell’utilizzo di armi chimiche nel 2018
“Esistono ragionevoli motivi per ritenere il Governo siriano responsabile di un attacco con armi chimiche nella città di Douma nel 2018. Attacco che ha provocato la morte di 43 civili”. Sono queste le conclusioni del terzo rapporto dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPCW), presentato dal Direttore generale, Fernando Arias, il 7 febbraio innanzi al Consiglio di Sicurezza ONU. “Le prove raccolte e analizzate non solo hanno convalidato e corroborato gli esiti [della missione conoscitiva del 2019], ma hanno anche confutato tutti gli altri presunti scenari“, ha affermato Arias. Damasco ha respinto i risultati dell’OPCW, sostenuta dai soliti alleati: Russia e Iran.
Africa – Mali, espulso il responsabile diritti umani di MINUSMA
La Giunta militare maliana, il 4 febbraio, ha dichiarato “persona non grata” Guillaume Ngefa-Atondoko Andali, capo della divisione Diritti umani della Missione di pace in Mali (MINUSMA), “invitandolo” a lasciare il Paese entro 48 ore. La divisione guidata da Andali si occupa delle indagini dei crimini perpetrati da tutti gli attori in Mali. Di recente, aveva chiesto l’accesso ai siti di presunti abusi dell’esercito, compresi quelli nel villaggio di Moura, dove sembrano coinvolti i mercenari russi di Wagner. La decisione dell’espulsione segue l’esposto presentato all’ONU da Aminata Dicko – esponente della società civile maliana – sulle violenze dell’esercito di Bamako (FAMa) e dei suoi alleati.
Giustizia sociale – Leader africani uniti nella lotta contro l’AIDS infantile
I rappresentanti di 12 Paesi africani (Angola, Camerun, Costa d’Avorio, RD Congo, Kenya, Mozambico, Nigeria, Sudafrica, Tanzania, Uganda, Zambia, Zimbabwe) hanno preso parte alla prima riunione interministeriale della Global Alliance to end AIDS in children by 2030, per presentare i loro piani di azione nella lotta contro l’AIDS pediatrico. Il meeting – svoltosi il 1° febbraio in Tanzania – rappresenta un importante passo in avanti per garantire l’accesso alle cure salvavita a tutti i bambini affetti da HIV e limitare il più possibile la trasmissione dell’infezione dalla propria madre prima o al momento della nascita. Attualmente, a livello globale, l’AIDS uccide un bambino ogni 5 minuti. Solo la metà dei minori con HIV ricevono un trattamento salvavita.
Diritti umani – Italia, istituita una commissione d’inchiesta bicamerale sul femminicidio
Il 1° febbraio, il Senato italiano ha approvato (con 144 voti favorevoli e 1 contrario) il ddl n. 93-338-353-B, che istituisce una Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio nonché su ogni forma di violenza di genere. La Commissione, composta da 18 senatori e 18 deputati, svolgerà indagini sulle reali dimensioni e cause del femminicidio, effettuando inoltre il monitoraggio sulla concreta attuazione della Convenzione di Istanbul. “La violenza sulle donne non può più essere considerata un fenomeno privato. È un tema che riguarda tutte e tutti, e ognuno di noi – nel ruolo che ricopre – ha la responsabilità di agire”, ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli, prima firmataria del ddl.