[Traduzione a cura di Gaia Resta dell’articolo originale pubblicato su The Conversation]
650 milioni di donne e ragazze attualmente in vita si sono sposate prima del loro 18esimo compleanno. Questo è soltanto uno dei dati sconcertanti contenuti nel report UNICEF del 2021 sui matrimoni precoci, a cui bisogna aggiungere che nove su dieci dei Paesi con il più alto tasso al mondo di matrimoni infantili si trovano nell’Africa sub-sahariana.
Il perdurare di questa usanza è consolidato da tradizioni e pratiche culturali profondamente radicate e anche dalla legge. Infatti, il diritto di Stato o consuetudinario consente in 146 Paesi alle minori di 18 anni di sposarsi dietro consenso dei genitori o di altre autorità. Invece in 52 nazioni il matrimonio è consentito – sempre con il consenso genitoriale – alle bambine sotto i 15 anni.
I matrimoni precoci sono diffusi anche tra i ragazzi, sebbene i numeri siano molto più bassi rispetto alle bambine e alle ragazze. Difatti sono proprio queste ultime a pagare le spese più pesanti del matrimonio precoce.
Le ragazze che si sposano prima dei 18 anni hanno più probabilità, rispetto alle loro pari, di subire violenza domestica e di lasciare la scuola. La loro situazione economica e la loro salute sono peggiori e costituiscono un fardello che, quasi inevitabilmente, verrà tramandato ai loro figli. Bambini che, inoltre, rischiano un minor sviluppo cognitivo e il blocco della crescita.
Al momento questa pratica è in declino grazie alle politiche nazionale ed internazionali, ai trattati globali e, dal 2016, grazie al Programma Globale UNFPA-UNICEF per porre fine ai matrimoni infantili. Ma, nell’Africa sub-sahariana, i risultati tardano a farsi vedere.
Che cosa alimenta il perdurare della pratica in questa regione? L’abbiamo analizzato in uno studio recente. Tramite l’analisi statistica, abbiamo osservato i fattori socio-economici e demografici determinanti dei matrimoni precoci per le ragazze nella Repubblica Democratica del Congo (RDC), Malawi, Mali e in Niger. Ognuno di questi quattro Paesi ha cercato di introdurre misure per scoraggiare i matrimoni precoci, ma riscontrando notevoli difficoltà.
Abbiamo esplorato numerose spiegazioni e variabili possibili: l’età al primo rapporto sessuale, l’istruzione e l’alfabetismo, l’età attuale delle donne, regione e tipo di luogo di residenza, l’indice di ricchezza della famiglia, l’etnia, situazione occupazionale e anche l’esposizione ai mass media.
Il fattore che spicca tra tutti quelli esaminati nei quattro Paesi oggetti di studio è l’istruzione. Infatti, le donne senza un’istruzione formale hanno più probabilità di sposarsi precocemente rispetto a coloro che hanno completato l’istruzione secondaria o di grado superiore.
I quattro Paesi oggetti di studio
I quattro Paesi hanno molto in comune. Per esempio, in ciascuno dei Paesi, circa la metà della popolazione ha meno di 15 anni e circa la metà vive in zone rurali (ben l’84% nel caso del Malawi).
Dei quattro Paesi, il Niger ha il tasso più alto al mondo di matrimoni infantili: il 76% delle ragazze si sposa prima dei 18 anni. Le percentuali si assestano intorno al 52% in Mali, il 42% in Malawi e al 37% nella RDC.
Per la nostra analisi, abbiamo utilizzato i sondaggi demografici e sulla salute più recenti disponibili relativi ai quattro Paesi. Abbiamo poi applicato un sistema che cerchi di descrivere le importanti variabili socio-culturali e cognitive e le loro relazioni reciproche che sottendono i comportamenti e le decisioni riguardo la salute riproduttiva.
Le variabili statistiche
Le risposte che abbiamo trovato al perché i matrimoni precoci siano così comuni in questi Paesi non sono sempre chiare. Inoltre, abbiamo trovato moltissime variazioni statistiche e contraddizioni, come era prevedibile.
Per esempio, l’età media delle prime nozze varia dai 15.3 anni in Niger e i 17.1 in Malawi. C’è un intervallo nella percentuale di donne sposate prima dei 18 anni anni appartenenti alle categorie più indigenti dei loro Paesi: Niger (90.9%), Mali (80%), RDC (70.3%), Malawi (63.1%).
La percentuale relativa ai matrimoni precoci cala, invece, tra le donne più benestanti, ma rimane comunque alta: Niger (72.7%), Mali (65.4%), RDC (60.3%) and Malawi (42.5%).
Il nostro studio ha inoltre dimostrato che le ragazze residenti nelle zone rurali hanno più probabilità di sposarsi prima delle loro coetanee delle aree urbane.
Questi rinforzi alle variazioni sociali, economiche e culturali sono presumibilmente complessi per cui un’analisi sarebbe necessaria. In alcune culture, per esempio, le ragazzine vengono date in matrimonio in tenera età (quando sono più probabilmente vergini) per cercare di ottenere un pagamento più sostanzioso per quello che è noto come “prezzo della sposa“.
Tra le tante variabili statistiche che sono emerse, ci ha colpito particolarmente la relazione tra livello d’istruzione ed età media delle prime nozze.
Il ruolo dell’istruzione
Abbiamo rilevato che l’età media del primo matrimonio in Niger, Mali, RDC e Malawi è salita tra le giovani senza istruzione (15.1, 15.4, 16.2 e 16.4, rispettivamente) e quelle con un’istruzione secondaria o di grado più alto (17.0, 16.6, 17.1 e 18.5 in quest’ordine).
Inoltre, è emerso che la prevalenza maggiore di matrimoni precoci (prima dei 18 anni) è diffusa tra le ragazze senza istruzione (90.6%, 80.3%, 70.9% e 70.3%). Invece, è minore tra le donne con un’istruzione secondaria o di grado più alto (64.2%, 62.9%, 58.9% e 30.2%).
Il Malawi è l’unico dei quattro Paesi in cui l’istruzione scolastica è universale, accessibile e obbligatoria.
Sebbene l’istruzione offra alle ragazze e alle bambine delle opportunità nella vita, in alcune culture africane la conclusione del percorso di studi o persino la frequenza scolastica viene scoraggiata perché si teme che una ragazza istruita abbia meno possibilità di trovare un marito o di essere una buona moglie.
In Malawi meno del 15% delle donne hanno un’istruzione secondaria e il 42% delle ragazze si sposano prima dei 18 anni – il dodicesimo tasso più alto di matrimonio infantile nel mondo.
Passi futuri
È assolutamente urgente che i Governi di questi Paesi introducano programmi per ritardare l’età del primo rapporto sessuale per le ragazze e per informare gli adolescenti sul sesso responsabile e sicuro.
I decisori politici dovrebbero anche lavorare per promuovere un più lungo percorso scolastico per le adolescenti e, soprattutto, sono necessarie delle leggi – che vengano realmente applicate – perché i matrimoni infantili diventino reato.