In Guatemala l’omotransfobia è promossa dalle istituzioni
[Mondo – I fatti del mese (gennaio 2022). In questa rubrica mensile, dieci brevi notizie raccontano avvenimenti, fatti, iniziative, politiche che – per diverse ragioni – restano di solito nell’ombra della stampa. Tenere una finestra aperta sul mondo: in questa prospettiva, e in linea con le tematiche di Voci Globali, diamo spazio a quanto accade nel panorama internazionale.]
Diritti umani – Guatemala, la legge anti-trans che minaccia i diritti
“Un gruppo di parlamentari [guatemaltechi] ha presentato una proposta di legge volta a stigmatizzare le persone transgender, minando il diritto all’istruzione, all’informazione, alla salute di bambini e adolescenti”. La denuncia è arrivata, il 24 gennaio, da Human Rights Watch. La normativa incriminata è il Bill 5940, che introduce il divieto di diffondere qualsivoglia informazione sull’identità transgender nei programmi scolastici di educazione sessuale. Imponendo, peraltro, ai media di etichettare come “non adatti ai minori di 18 anni” – al pari della pornografia – i programmi televisivi con contenuti analoghi. Il tutto giustificato dalla falsa esigenza di proteggere i giovani dalla disforia di genere.
Africa – Guinea, nominati i membri del Consiglio Nazionale di Transizione (NTC)
Il colonnello Mamady Doumbouya – capo della giunta militare guineana – il 22 gennaio, ha proceduto a nominare gli 81 membri del National Transitional Council (NTC), chiamato a fungere da Assemblea legislativa fino alle prossime elezioni parlamentari. L’NTC sarà guidato dal noto attivista politico Dansa Kourouma. Avrà, fra le altre cose, il compito di fissare il calendario elettorale. Si ricorda che il colpo di Stato guineano ha ricevuto la condanna di tutti gli Stati africani limitrofi e dagli stessi partner internazionali di Conakry. E ha portato alla sua sospensione dall’ECOWAS, accompagnata da sanzioni contro i singoli membri della giunta e le loro famiglie. Proprio il blocco dei 15 insiste affinché le autorità rispettino il termine di sei mesi per lo svolgimento delle elezioni.
Giustizia sociale – L’ONU chiede maggiore inclusione dei giovani nei processi di pace
“Nonostante i giovani siano in prima linea negli sforzi per costruire e sostenere la pace, le loro opportunità per dare un contributo significativo rimangono insufficienti“. Il Segretario Generale ONU, Antonio Guterres, ha così aperto, il 21 gennaio, il suo intervento online alla Conferenza di alto livello sui processi di pace inclusivi. E ha invitato la comunità internazionale a rafforzare il proprio sostegno ai giovani. “Dobbiamo garantire – ha detto – che abbiano un posto attorno al tavolo per modellare soluzioni inclusive in grado di unire pace e sicurezza, sviluppo sostenibile e diritti umani”. La loro partecipazione, ha concluso, “non è ancora accolta favorevolmente da coloro che occupano posizioni di potere”.
Ambiente – Nuove specie invasive minacciano l’Antartide
“Le navi da pesca, turismo, ricerca e di rifornimento stanno esponendo il continente antartico a specie invasive non autoctone”, che possono pregiudicare “la stabilità del suo ambiente incontaminato”. Sono questi i risultati di uno studio condotto dagli scienziati dell’Università di Cambridge e del British Antarctic Survey, pubblicato il 18 gennaio. Il team ha tracciato i movimenti di ogni nave in ingresso nelle acque antartiche. Rilevando come “l’Antartide sia collegato a tutte le regioni del Pianeta“ proprio “tramite la vasta rete di attività e rotte navali”. Cozze, cirripedi, granchi, alghe attaccati allo scafo delle imbarcazioni costituiscono una grave minaccia alla sua delicata biodiversità.
Politica internazionale – Balcani, Pristina dice no al referendum serbo sul suo territorio
Il Parlamento kosovaro – riunito in sessione straordinaria – ha approvato, il 15 gennaio, una risoluzione volta a impedire l’apertura di seggi elettorali per consentire alla minoranza serba in Kosovo di prendere parte al referendum tenutosi in Serbia il giorno successivo. Le autorità di Pristina hanno giustificato il rifiuto sostenendo che si sarebbe trattato di una “violazione della Costituzione, delle leggi e pratiche internazionali“. Il referendum serbo – incentrato su un emendamento costituzionale per depoliticizzare la magistratura – ha comunque ottenuto la maggioranza. Belgrado ha così compiuto un ulteriore passo in avanti nel suo percorso verso l’integrazione all’Unione Europea.
Diritti umani – Lituania, Gorbaciov citato in giudizio per crimini di guerra
Sei cittadini lituani hanno intentato una causa civile contro l’ex presidente dell’URSS, Mikhail Gorbaciov, in relazione alla nota repressione sovietica delle proteste pacifiche di Vilnius nella notte tra il 12 e il 13 gennaio 1991. Un’operazione di assalto che causò 14 morti e 700 feriti tra i civili. L’accusa, secondo quanto riportato da Euronews il 13 gennaio, è di “inazione”. I ricorrenti – parenti di alcune vittime – sostengono che Gorbaciov, in qualità di capo delle forze armate sovietiche, non avrebbe fatto nulla per prevenire ovvero fermare le azioni criminali. “È molto importante che i responsabili di crimini di guerra e crimini contro l’umanità siano processati”, ha affermato l’avvocato Mindaugas Gedeikis.
Africa – Nigeria, al via il primo censimento digitale della popolazione
Il Paese più popoloso del continente africano condurrà il prossimo maggio il primo censimento digitale in tutti i 36 Stati della propria Federazione. Ad annunciarlo, il 10 gennaio, Nasir Isa Kwarra – presidente della Commissione Nazionale della Popolazione. “Abbiamo i dati delle mappe nel nostro sistema. Le nuove tecnologie permetteranno un censimento più affidabile e credibile rispetto a quello analogico“, ha dichiarato Kwarra. I risultati dell’ultimo rilevamento, risalente al 2006, erano stati contestati da alcuni gruppi del Sud. A loro avviso, le cifre erano state manipolate per il favorire il Nord del Paese. Secondo le stime, la popolazione nigeriana avrebbe oggi raggiunto i 200 milioni di persone.
Giustizia sociale – Continua l’ambizioso progetto per eliminare il cancro della cervice uterina
“Sebbene prevenibile e curabile, il cancro cervicale è la seconda causa più comune di morte per tumore nelle donne in età riproduttiva a livello mondiale”. Con picchi eclatanti nei Paesi a basso reddito, dove l’accesso ai servizi sanitari è limitato, screening e trattamenti quasi inesistenti. OMS e AIRC, il 4 gennaio, hanno dato il via – anche quest’anno – al “mese della prevenzione del cancro della cervice uterina”. Iniziativa posta all’interno della “Global Strategy” per l’eliminazione della malattia, lanciata nel 2020. Punti chiave del progetto sono gli obiettivi “90-70-90” per il 2030: 90% delle ragazze entro i 15 anni vaccinate contro l’HPV; 70% delle donne entro i 35 anni sottoposte a screening; 90% delle donne con diagnosi di tumore cervicale trattate.
Politica internazionale – “No a una guerra atomica”. L’impegno delle 5 potenze nucleari
Cina, Francia, Gran Bretagna, Russia, Stati Uniti “considerano loro responsabilità primaria prevenire la guerra tra Stati nucleari e ridurre i rischi strategici“. Si apre con queste parole la dichiarazione congiunta delle cinque grandi potenze nucleari, pubblicata il 3 gennaio sul sito del Cremlino. Un impegno insolito assunto con l’obiettivo “di ridurre il livello di tensione internazionale e frenare la corsa agli armamenti“, come dichiarato dalla portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova. I P5 hanno, inoltre, convenuto “di proseguire negoziati, in buona fede” per l’adozione di “misure efficaci, relative alla cessazione tempestiva della corsa agli armamenti e al disarmo nucleare“.
Ambiente – Unione Europea, addio al biossido di titanio come additivo alimentare
Dal 1° gennaio, negli Stati membri dell’Unione Europea è ufficialmente vietato l’utilizzo del biossido di titanio (E171) nei prodotti alimentari. È infatti entrato in vigore il testo approvato da tutti gli Stati UE lo scorso ottobre. “La sicurezza degli alimenti e la salute dei consumatori non sono negoziabili“, aveva affermato Stella Kyriakides – Commissaria UE per la Salute e la Sicurezza Alimentare. La proposta di introdurre il divieto era arrivata proprio dalla Commissione Europea, dopo il parere scientifico dell’EFSA che non escludeva la genotossicità del colorante presente in gomme da masticare, dolci, zuppe e brodi. Al periodo di graduale eliminazione di 6 mesi seguirà un divieto totale dell’additivo negli alimenti.