Amnesty denuncia le condizioni dei migranti nei centri di Melilla

[Agenda 27 agosto – 9 settembre 2020. Tenere una finestra aperta sul mondo. In questa prospettiva, la nostra rubrica quindicinale racconta, attraverso cinque notizie, quanto accade nel panorama internazionale, in linea con le tematiche di Voci Globali.]

Foto dell’utente Flickr Fotomovimento – Licenza CC

Diritti umani – Situazione esplosiva nelle strutture di accoglienza dell’enclave iberica

Il 27 agosto, Amnesty International Spagna ha pubblicato sul proprio sito una nota rivolta al ministro degli Interni, Fernando Grande-Marlaska Gómez, per sollecitare l’immediato trasferimento dei migranti dagli attuali centri di accoglienza di Melilla in “alloggi più dignitosi”. L’ONG ha ribadito come l’eccessivo sovraffollamento delle strutture – dove attualmente si registra la presenza di un numero di individui doppio rispetto alla capienza dei locali – comporti un grave rischio per la salute dei migranti, molti dei quali sono richiedenti asilo ovvero titolari di protezione internazionale. Donne, bambini, persone LGBTQ vivono peraltro situazioni di costante pericolo, esposti al rischio di abusi di ogni tipo. E molti di loro hanno già subito violenze di genere nel proprio Paese di origine. Anche l’UNHCR e l’OIM (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni) hanno chiesto alle competenti autorità spagnole di intervenire con azioni concrete per “migliorare le condizioni di accoglienza” nell’enclave “in conformità agli strumenti giuridici pertinenti e specifici”, suggerendo: la dislocazione dei richiedenti asilo sulla terraferma, l’attuazione del programma di rimpatrio volontario e, se del caso, il ricongiungimento familiare.

Giustizia sociale – Accesso alla giustizia e disabili: emanate le Linee guida internazionali

Fornire agli Stati strumenti pratici per garantire ai disabili un equo accesso ai propri sistemi giudiziari, consentendo loro di partecipare all’amministrazione della giustizia senza subire discriminazioni. È l’obiettivo de “The International Principles and Guidelines on Access to Justice for Persons with Disabilities“, presentato il 28 agosto da Catalina Devandas, Relatore Speciale per i diritti delle persone con disabilità. Si tratta delle prime Linee guida internazionali, frutto di quasi due anni di lavoro svolto in collaborazione con l’Alto commissariato ONU per i diritti umani e un gruppo di esperti in materia di disabilità. “Esistono ancora molte barriere” anche di ordine culturale, ha spiegato Devandes. Per citarne alcune: “i tribunali e le stazioni di polizia spesso sono inaccessibili” mentre “i funzionari giudiziari tendono a pensare che le persone con disabilità non siano in grado prendere parte ai procedimenti legali o non abbiano la capacità di nominare un avvocato di fiducia”. “Ci auguriamo – hanno affermato gli esperti – che gli Stati nell’attuare i Principi tengano conto della prospettiva dei portatori di handicap, includendo loro rappresentanti nei necessari processi di cambiamento, anche legislativo“.

Ambiente – Sistemi alimentari sostenibili per ridurre il surriscaldamento globale

È necessario agire sulla produzione e sul consumo di cibo per salvaguardare il clima. Questo il concetto cardine alla base del report “Enhancing Nationally Determined Contributions (NDCs) for Food Systems” di WWF, UNEP, EAT e Climate Focus, pubblicato l’1 settembre. Il documento individua 16 azioni che potrebbero ridurre fino al 25% le emissioni di gas serra durante i processi di produzione, lavorazione e distribuzione di cibo. “La pandemia ha messo a nudo la fragilità dei nostri sistemi alimentari, dalle complesse filiere di approvvigionamento agli impatti sugli ecosistemi. (…) Bisogna ridefinire il modo in cui produciamo e consumiamo cibo“, ha dichiarato Inger Andersen, Direttore esecutivo UNEP. Secondo il report, gli sprechi alimentari continuano ad essere ignorati e non inclusi nelle politiche e nelle strategie governative di mitigazione dei cambiamenti climatici. “Il passaggio a una produzione agricola che assorba il carbonio, l’adozione di diete sane prevalentemente a base vegetale così come il dimezzamento delle perdite di cibo, sono azioni cruciali per tutti i Paesi”, ha evidenziato Charlotte Streck, co-fondatrice e direttrice di Climate Focus.

Politica internazionale – Colloquio sino-indiano sul confine conteso in Himalaya

Grazie alla mediazione russa, i ministri della Difesa di Cina e India si sono incontrati, il 4 settembre, a Mosca per discutere delle tensioni in corso tra i rispettivi eserciti lungo la cosiddetta LAC (Linea di Controllo effettivo), ovvero il confine de facto stabilito dopo la guerra lampo che nel 1962 ha visto contrapposte le due potenze asiatiche. La disputa territoriale riguardante diversi punti dei 3.440 km di frontiera non è stata mai risolta in maniera definitiva, ma si è sempre svolta in modo sostanzialmente pacifico. Almeno fino al 15 giugno scorso, quando un violento confronto tra soldati nella valle di Galwan – situata tra l’area di Aksai Chin, amministrata da Pechino e il territorio indiano di Ladakh – ha causato la morte di almeno 20 militari indiani. Lo scontro ha determinato uno stallo diplomatico preceduto da reciproche accuse circa le continue incursioni da parte delle forze armate nell’altrui territorio. Quello tra Wei Fenghe e Rajnath Singh è quindi il primo incontro di alto livello ministeriale per tentare di rispristinare un dialogo costruttivo. “La pace e la sicurezza nella regione richiedono un clima di fiducia, non aggressione, risoluzione pacifica delle divergenze e rispetto delle regole internazionali”, ha dichiarato il ministro indiano Singh.

Africa – Al via il “dialogo libico” in Marocco

I rappresentanti delle fazioni libiche rivali si sono riuniti in via informale, il 6 settembre, nella città marocchina di Bouznika, con l’intento di trovare una base comune per avviare il processo di pace dopo l’annuncio, nelle scorse settimane, di un cessate-il-fuoco. All’incontro erano presenti 5 membri dell’Alto Consiglio di Stato libico – organo legislativo e consultivo voluto dalle Nazioni Unite nel 2015, sostenitore del Governo di Accordo Nazionale (GNA) – e 5 membri del Parlamento di Tobruk. A margine dei colloqui, le due delegazioni hanno rilasciato una dichiarazione congiunta, manifestando la volontà di cercare il consenso necessario per ripristinare la pace nel Paese. Nella nota viene espresso enorme apprezzamento per l’interessamento del “Regno del Marocco a creare un’atmosfera fraterna tesa a conseguire una soluzione pacifica alla crisi libica”, nonché a “raggiungere un accordo per garantire la stabilità politica ed economica della Libia, porre fine alle sofferenze del popolo libico e consentire la costruzione di uno Stato forte e stabile“. Sempre il 6 settembre, a Istanbul, Fayez al-Serraj, premier del GNA, ha incontrato il presidente turco Erdogan. I contenuti del bilaterale non sono stati resi noti.

Tiziana Carmelitano

Autrice freelance, si occupa in particolare di temi globali nonché di violazioni dei diritti umani in contesti conflittuali, post-conflittuali e in situazioni di "Failed States". Con un occhio di riguardo per donne, bambini e giustizia transitoria. Il tutto in chiave prevalentemente giuridica. Convinta che la buona informazione abbia un ruolo decisivo nell'educazione al rispetto dei diritti fondamentali e delle diversità.

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