Innovation Prize for Africa, soluzioni creative per il continente
“Evviva coloro che non hanno mai inventato niente!” urlò una volta Aimé Césaire. Una frase che fece scalpore e indignò gli altri esponenti della Negritudine – come racconta Wole Soyinka nel suo Africa. La frase aveva invece in sé la forza della protesta e un che di profetico, “perché l’egemonia – scrive Soyinka – implica il dominio nei campi del progresso umano“. E l’Africa “non ha mai costituito una minaccia egemonica in campo politico, tecnologico, commerciale e religioso“.
Ma gli africani hanno talento e creatività. Eccome, se ne hanno. Senza maturare velleità egemoniche che sembrano proprio non confacersi a questo continente e ai suoi popoli.
Un modo per conoscere lo stato dell’innovazione in Africa? Sicuramente l’Innovation Prize for Africa. Organizzato ormai per il sesto anno consecutivo dall’African Innovation Foundation può aiutare a comprendere quanto dinamico sia il continente nell’ambito della ricerca applicata. Etiopia, Sud Africa, Nigeria, Marocco, Botswana e quest’anno Ghana. I Paesi ospitanti e soprattutto chi vi prende parte accolgono questo evento come una grande ventata di novità per che riguarda l’ingegno creativo del continente. Del resto il motto, dall’inizio di questa avventura, è sempre stato trovare soluzioni locali a problemi locali.
Il tema di quest’anno è “African innovation: investing in prosperity” [Innovazione in Africa: investire nella prosperità]. Insomma il panafricanismo si manifesta anche così, con una chiamata a raccolta delle menti più geniali, più capaci di creare reti per migliorare, incrementare, rafforzare le capacità di risposta alle sfide che il continente affronta tutti i giorni, che i riflettori siano o meno accesi su di esso.
E, a giudicare dal numero dei partecipanti, l’ingegno, le idee e la vivacità non mancano nel continente africano. L’edizione 2017 ha segnato il record di domande di ammissione: 2.530 da 48 Paesi. Deve essere stato difficile – da parte della giuria – selezionarne 10, così come da regolamento. Ai primi tre, primo premio, secondo premio e premio speciale per l’impatto sociale nell’innovazione andrà una cifra pari a 150.000 dollari da condividere; agli altri sette, un voucher di 5.000 dollari a testa. Inoltre, la Fondazione continuerà a sostenere gli innovatori che saliranno sul podio, negli anni scorsi ha investito 1 milione di dollari per stimolare il successo e anche la messa sul mercato dell’innovazione premiata.
Tra i dieci finalisti di quest’anno 4 sono donne e 8 provengono dall’Africa Sud-Sahariana. Le tematiche su cui hanno lavorato questi innovatori, giovani ma anche meno giovani, sono: Agricoltura e agro business; Ambiente, energia e acqua; Salute e benessere; Informazione, comunicazione e tecnologia; Industria manifatturiera e sevizi alle industrie.
Ma vediamo chi sono i finalisti e le loro “invenzioni”:
Peris Bosire, Kenya, FarmDrive – FarmDrive è una società che ha sviluppato un’applicazione basata su telefoni cellulari che raccoglie dati e fornisce un modello alternativo di valutazione dei rischi per i piccoli agricoltori. Il continente rimane in gran parte dipendente dall’agricoltura, ma uno dei problemi è l’accesso al credito o alla finanza poiché la maggior parte delle istituzioni è restia a concedere crediti agli agricoltori. FarmDrive ha sviluppato una nuova tecnologia per valutare il merito di credito degli agricoltori.
Nokwethu Khojane, Sudafrica, Lakheni – Lakheni trasforma il capitale sociale in potere d’acquisto. Si tratta di un’innovazione sociale e di business che cerca di aggregare le famiglie a basso reddito in gruppi di acquisto per negoziare sconti favorevoli per beni e servizi forniti a queste famiglie.
Omolabake Adenle, Nigeria, Abake – Riconoscimento vocale e software di sintesi vocale per le lingue africane. Si tratta di una soluzione software in grado di comprendere e digitalizzare le lingue africane parlate e sintetizzare un discorso parlato presentandolo come testo digitale.
Nzola Swasisa, Repubblica Democratica del Congo, Lokole – Lokole è un dispositivo che consente l’accesso a una comunicazione di posta elettronica efficiente dal cellulare con qualunque copertura di rete a un prezzo che è da cento a mille volte più conveniente che accedervi tramite i costi cellulari di connessione a banda larga. Nel servizio anche il collegamento a distanza con il medico o con l’insegnante.
Badr Idriss, Marocco, Atlan Space – Atlan Space ha sviluppato un software che serve per gestire le operazioni di veicoli aerei senza pilota o droni.
Aly El-Shafei, Egitto, SEMAJIB – Si tratta di un complesso dispositivo progettato per supportare le turbine a generazione di energia e può essere utilizzato per migliorare l’efficienza e ridurre i costi di generazione di energia nel continente.
Dougbeh-Chris Nyan, Liberia, Nuova tecnologia per la rapida rilevazione di molte infezioni utilizzando un solo test – Si tratta di una rapida diagnostica che consente di individuare e contemporaneamente differenziare almeno tre-sette infezioni contemporaneamente in un tempo compreso tra i 10 e i 40 minuti.
Olanisun Olufemi Adewole, Nigeria, Test di sudorazione per la TBC – È un test fatto sulla pelle, dunque rapido e non invasivo per la diagnosi di Tubercolosi. La TBC è secondo solo all’HIV/AIDS come principale causa di morte in Africa.
Gift Gana, Zimbabwe: Dr. CADx – Dr CADx è una soluzione software che aiuta i medici e gli operatori sanitari a diagnosticare meglio le immagini di esami medici.
Philippa Ngaju Makobore, Uganda, Set di infusione di gravità controllato elettronicamente (ECGF) – È un dispositivo medico progettato per gestire con precisione i fluidi e i medicinali iniettati in endovena,controllando la velocità del flusso di liquido in base al feedback di un sensore di caduta.
Per comprendere meglio le singole innovazioni presentate basta cliccare sulla foto di ognuno dei finalisti per accedere ad una scheda di approfondimento.
Il vincitore dell’edizione 2017 si conoscerà nel corso della cerimonie conclusiva prevista il 18 luglio ad Accra.
Andare a curiosare nelle edizioni precedenti dà la misura di quanto l’Africa sia impegnata nel campo della ricerca e non certo per “vendere” all’estero i propri prodotti e innovazioni ma per utilizzarli nei propri Paesi a vantaggio degli africani.
sono così felice di leggere un articolo che parla di cose belle che accadono in Africa!
Non potendone più di conoscere il continente Africano solo per guerre, povertà, fame, mi sono messa alla ricerca di ciò che di bello poteva invece accadere in questa terra che dicono meravigliosa!
Ecco un primo bel segnale che condividerò su fb al posto dei drammi che investono questo continente che continuano a inchiodarlo ad una immaginario fatto solo di sangue.
Grazie