“Cani, porci” e diritti umani, la protesta della Corea del Sud

[Traduzione a cura di Luciana Buttini dall’articolo originale di Jeong-Woo Koo pubblicato su openDemocracy]

La Corea del Sud sta affrontando alti livelli di disuguaglianza dei redditi, una cospicua corruzione governativa, e un crescente disagio pubblico nei confronti dei funzionari di governo. In questo clima politico teso, l’Alto Funzionario del ministero dell’Istruzione Na Hyang-wook ha rilasciato, recentemente, dichiarazioni offensive in cui affermava che il Paese avrebbe dovuto mettere in atto un sistema ufficiale di classi sociali, e paragonava il 99% dei sudcoreani “a cani e porci” che hanno solo bisogno di essere nutriti e tenuti in vita.

Tuttavia Na non si è fermato lì, ma ha addirittura rimproverato i cittadini per la solidarietà manifestata nei confronti di un lavoratore diciannovenne a contratto della stazione metropolitana, rimasto ucciso da un treno. Le sue dichiarazioni si sono rivelate particolarmente provocatorie poiché la morte di questo giovane – che stando a quanto si dice era sottopagato rispetto ai suoi colleghi e lavorava senza adeguate misure di sicurezza – è diventata un grido di battaglia contro la disuguaglianza economica. Agli occhi di molti, la sua morte è vista come il simbolo dell’enorme divisione di classe tra i sudcoreani “nati con la camicia” (i bambini nati in famiglie ricche) e i “nati senza” (i bambini nati in famiglie povere). Così, le dichiarazioni di Na hanno dato la cattiva impressione che i funzionari pubblici non si preoccupino minimamente dei meno abbienti.

Un senzatetto a Seoul. Il fenomeno dei senzatetto è il segno delle lotte della Corea del Sud contro una crescente epidemia della disuguaglianza economica. Flickr/Marcelo Druck. (Alcuni diritti riservati)
Un senzatetto a Seul. Il fenomeno dei senzatetto è un sintomo delle lotte della Corea del Sud contro una crescente ed epidemica disuguaglianza economica. Flickr/Marcelo Druck. (Alcuni diritti riservati)

Il primo ministro Hwang Kyo-ahn e il ministro dell’Istruzione Lee Joon-sik si sono scusati per le dichiarazioni di Na e lui stesso in un incontro parlamentare ha poi porto in lacrime le sue scuse ai sudcoreani. Na ha affermato di aver rilasciato involontariamente quelle dichiarazioni sotto l’effetto dell’alcol. Tuttavia la protesta pubblica è continuata e Na è stato licenziato.

Sebbene non ci sia da stupirsi che molti coreani abbiano criticato le dichiarazioni di Na, questi eventi mostrano anche un interessante cambiamento nei comportamenti dei cittadini coreani. Leggendo il sondaggio nazionale del 2011 sui Diritti Umani della Corea del Sud – sottoposto a 1.500 persone da parte dell’Istituto per lo Sviluppo Sociale e la Ricerca Politica presso l’Università Nazionale di Seul – ho osservato un cambiamento nell’interesse del popolo coreano, spostato dai diritti civili e politici a una maggiore attenzione verso i diritti economici, sociali e culturali.

Lo studio rivela che oggi i sudcoreani considerano l’occupazione e il reddito come parte dei loro diritti umani fondamentali. Come mostra la Figura 1, alla domanda: “Quale pensi siano i motivi principali delle violazioni dei diritti umani e della discriminazione in Corea del Sud?” il 41% degli intervistati ha optato per “i problemi relativi allo status economico, come il reddito e l’occupazione” mentre più del 70%, ha appoggiato “l’assegnazione obbligatoria dei posti fissi ai dipendenti precari che lavorano da due anni o più.

Inoltre, questo cambiamento non rappresenta solo un sostegno in più per i diritti umani in generale: questi atteggiamenti in forte direzione dei diritti economici e sociali sono in contrasto con il sostegno, che sta diminuendo, delle politiche relative alla promozione dei diritti civili e politici. Ad esempio, la percentuale di intervistati che è per la proibizione della pena di morte è scesa dal 47% nel 2005 al 23% nel 2011.

Grafico 1. Fonti di discriminazione, sondaggio nazionale del 2011 sui diritti umani 

Quali pensi siano le ragioni principali della violazione di diritti umani e della discriminazione in Corea del Sud
“Quali pensi siano le ragioni principali della violazione dei diritti umani e della discriminazione in Corea del Sud?” (N=1500)

Allo stesso tempo, i dati mostrano anche che i cittadini coreani sono molto diffidenti nei confronti del Governo e dei funzionari pubblici. Poco prima delle dichiarazioni di Na, i cittadini erano stati già oltraggiati da una serie di casi di corruzione, compresa l’indagine e la storica accusa del procuratore capo, Kyung-jun Jin, accusato di traffico di influenza e corruzione. Infatti, il sondaggio mondiale Gallup mostra che la Corea registra uno dei livelli più bassi di fiducia pubblica nel Governo tra i membri dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), un club dei Paesi economicamente sviluppati. Il grafico 2 mostra che il livello di fiducia dei sudcoreani nei confronti del Governo è del 34%, 8 punti in meno rispetto alla media OCSE.

Grafico 2. Fiducia nei governi nazionali, sondaggio mondiale Gallup, 2014

"Hai fiducia nel governo nazionale?"
“Hai fiducia nel governo nazionale?”

Ad illustrare questa sfiducia sono le risposte del sondaggio del 2011 alla domanda: “Chi pensi sia per lo più responsabile della violazione dei diritti umani in Corea del Sud?“. Gli intervistati hanno identificato come maggiori responsabili tre istituzioni governative, compreso l’esercito (17%), la polizia nazionale (15%) e la Procura coreana (14%). I media coreani hanno ipotizzato che le dichiarazioni di Na riflettessero le reali opinioni dei funzionari del Governo e il sentimento popolare sembra essere dello stesso avviso.

A complicare ulteriormente le cose c’è anche il fatto che Na abbia ricoperto le funzioni di Alto Funzionario del ministero dell’Istruzione con il compito di dirigere la politica di istruzione nazionale, in un Paese in cui l’istruzione è considerata un diritto sacrosanto. Le sue dichiarazioni sono risultate pertanto particolarmente dolorose per i coreani, molti dei quali credono nel potere e nel valore dell’istruzione. I sudcoreani hanno visto a lungo l’istruzione come un mezzo per la mobilità sociale e l’attenuazione della disuguaglianza economica: per molti, l’istruzione è un biglietto per uscire dalla povertà. I genitori, spesso, fanno grandi sacrifici economici ed emotivi per garantire ai propri figli una buona educazione. Inoltre gli insegnanti, i dirigenti e i funzionari scolastici sono stati a lungo trattati con grande rispetto. I cittadini si aspettano di conseguenza che i funzionari scolastici siano particolarmente onesti e benintenzionati.

Grafico 3. Quanto rispetto c’è? Indagine nazionale del 2011 sui diritti umani della Corea del Sud

Quanto pensi siano rispettati i seguenti diritti nella Corea del Sud?
“Quanto pensi siano rispettati i seguenti diritti nella Corea del Sud?”

Infatti, il grafico 3 mostra che al sondaggio coreano del 2011 sui diritti umani oltre il 57% degli intervistati ha affermato che “il diritto all’istruzione” fosse molto rispettato nel Paese e che fosse secondo solo al rispetto del diritto alla salute. Tuttavia lo scalpore per le dichiarazioni di Na potrebbe portare molti coreani a riconsiderare la fiducia che hanno riposto a lungo nel sistema d’istruzione del Paese – quest’eventuale cambiamento di atteggiamento necessita di essere monitorato nei sondaggi futuri, compreso il sondaggio nazionale del 2016 sui diritti umani della Corea del Sud, attualmente in corso.

La forte disuguaglianza economica unita al maggiore interesse pubblico nel campo dei diritti economici e sociali, insieme alla scarsa fiducia nel Governo, sta creando in Corea un crescente sconvoglimento nell’opinione pubblica. I funzionari devono lavorare sodo al fine di contenere l’iniquità economica e far fronte alla rampante corruzione per aumentare la fiducia nel Governo. La nuova legge anti-corruzione approvata dalla Corte Suprema coreana è sicuramente un passo nella giusta direzione; questa cerca di combattere la corruzione politica imponendo pene severe per la corruzione di funzionari pubblici, insegnanti di scuola privata e giornalisti, senza il bisogno di dimostrare che il talento sia un compenso per un favore particolare.

Anche una riforma fiscale più progressiva che consideri i professionisti ricchi e gli uomini d’affari responsabili e assicuri contributi fiscali più equi utilizzando queste risorse aggiuntive per attenuare la disuguaglianza, potrebbe essere d’aiuto.

Qualunque cosa faccia il Governo per affrontare il suo problema d’immagine, deve apparire deciso. I cittadini coreani non credono nel loro Governo, e lo sfogo di Na ha solo contribuito a peggiorare le cose. Il Governo può iniziare a riparare i danni, ma solo facendo uno sforzo significativo.

Luciana Buttini

Laureata in Scienze della Mediazione Linguistica e Specializzata in Lingue per la cooperazione e la collaborazione internazionale, lavora come traduttrice freelance dal francese e dall'inglese in vari ambiti.

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