Somalia, una donna per la carica di presidente

Le prossime elezioni presidenziali in Somalia si avvicinano con una grande novità. Per la prima volta una donna concorrerà per la carica. Si tratta di Fadumo Dayib. Nata in Kenya mentre la madre si trovava in quel Paese come rifugiata a causa del lungo conflitto in corso in Somalia, fu poi deportata nel suo Paese e da qui riuscì ad arrivare in Finlandia con alcuni dei suoi fratelli come minore non accompagnata.

Fadumo Dayib, immagine tratta dalla sua pagina Facebook
Fadumo Dayib, immagine tratta dalla sua pagina Facebook

Una vita non facile quella di Fadumo Dayib che però ha deciso di tornare in Somalia per dare il suo contributo al cambiamento, in un momento davvero cruciale.

Si giocherà in queste elezioni il futuro del Paese, la capacità di controllare e vincere le azioni terroristiche di Al-Shabaab e di assicurare alla popolazione una crescita finora impossibile, sia per ragioni climatiche – siccità in primis – sia per incapacità gestionali della classe dirigente, sia a causa – appunto – di un conflitto decennale.

Elezioni programmate nonostante il rischio legato al controllo di alcune aree del Paese da parte dei militanti del gruppo terroristico. In ogni caso gli osservatori internazionali sono già sul campo, compresa l’AMISON, African Union Mission to Somalia.

All’impegno di Fadumo Dayib si accompagnerà quello delle donne che si presenteranno per la carica in Parlamento, il 30% è riservato a loro. Messaggio di fiducia e speranza in questo Paese finora amministrato da Governi di transizione. Le prime elezioni cosiddette libere dal 1967.

Antonella Sinopoli

Giornalista professionista. Per anni redattore e responsabile di sede all'AdnKronos. Scrive di Africa anche su Nigrizia, Valigia Blu, Ghanaway, e all'occasione su altre riviste specializzate. Si interessa e scrive di questioni che riguardano il continente africano, di diritti umani, questioni sociali, letteratura e poesia africana. Ha viaggiato molto prima di fermarsi in Ghana e decidere di ripartire da lì. Ma continua ad esplorare, in uno stato di celata, perenne inquietudine. Direttore responsabile di Voci Globali. Fondatrice del progetto AfroWomenPoetry. Co-fondatrice e coordinatrice del progetto OneGlobalVoice, Uniti e Unici nel valore della diversità.

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