Con un sistema economico che ha portato il Paese sull’orlo del collasso, i diritti umani sembrano arrivati al capolinea. Assenza di cibo, carenza di medicinali, carestia, criminalità. Conflitto fra potere legislativo e potere esecutivo, importazioni impraticabili per assenza di denaro e – cosa paradossale – carenza di energia elettrica lì dove sono concentrate grandissime risorse petrolifere.
Maduro resisterà o sarà destituito?
Il referendum popolare promosso dall’opposizione venezuelana parte con due milioni di firme, segno che ampio è il disagio rispetto ad un Governo che sembra aver fatto naufragare qualsiasi promessa di riscatto.
La Chiesa venezuelana denuncia l’assenza di vie d’uscita usando queste parole: o la “sottomissione assoluta” al potere autoritario o “l’esplosione sociale della violenza”.
Quanto è concreto oggi il rischio di implosione del Paese si avverte dalle immagini di volti arrabbiati e delusi, disorientati e stanchi. La crisi è sociale e i problemi strutturali di ieri gravano oggi sulle spalle di una popolazione messa in ginocchio dalle fame e dall’isolamento.
Cosa accadrà domani rimane un’incognita.