Voci Globali con le donne e gli uomini scalzi

 

Macedonia, 3 settembre 2015. Migranti si lavano i piedi prima di attraversare il confine con la Serbia. Foto di IFRC su Flickr, licenza CC.
Macedonia, 3 settembre 2015. Migranti si lavano i piedi prima di attraversare il confine con la Serbia. Foto di IFRC su Flickr, licenza CC.

Noi stiamo dalla parte degli uomini scalzi. Di chi ha bisogno di mettere il proprio corpo in pericolo per poter sperare di vivere o di sopravvivere“. Con questa motivazione parte la Marcia delle donne e degli uomini scalzi, iniziativa a cui hanno aderito singoli e associazioni.

Anche Voci Globali ha firmato la sua partecipazione ad un evento (e idea) che vuole rappresentare la mobilitazione e partecipazione delle singole coscienze a quello che è uno dei peggiori drammi di questo secolo.

Sì. è difficile poter capire chi ha lasciato tutto e si è messo in cammino per salvarsi da guerre, povertà, torture, ma è indispensabile dare un segnale – a noi stessi prima che alla comunità internazionale – che non siamo indifferenti e che ancora riusciamo a provare sentimenti di empatia e umanità in un momento storico in cui sembra che il disprezzo per la vita umana abbia preso il sopravvento.

L’appuntamento è per venerdì 11 settembre a Venezia ma altre città sono invitate a duplicare l’evento.

L’obiettivo – come si legge sul blog dell’evento – è chiedere con forza i primi quattro necessari cambiamenti delle politiche migratorie europee e globali:
1. certezza di corridoi umanitari sicuri per vittime di guerre, catastrofi e dittature
2. accoglienza degna e rispettosa per tutti
3. chiusura e smantellamento di tutti i luoghi di concentrazione e detenzione dei migranti
4. creare un vero sistema unico di asilo in Europa superando il regolamento di Dublino

Noi ci saremo – se non fisicamente tutti – almeno con l’appoggio sincero. Perché chiunque di noi un giorno potrebbe marciare scalzo in cerca di rifugio se non fermiamo le follie in corso.

 

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