Tunisi, il World Social Forum ai tempi del terrore


Tunisini contro il terrorismo, Festa dell'Indipendenza, 20 marzo 2015. Da Nawaat.org su licenza CC.
Tunisini contro il terrorismo, Festa dell'Indipendenza, 20 marzo 2015. Da Nawaat.org su licenza CC.

Gli occhi puntati su Tunisi questa settimana. La settimana del World Social Forum. Quattro giorni intensi – 24/28 marzo – in cui il meglio della società civile internazionale si incontra per discutere, pianificare, pensare al futuro. A modelli di futuro. Pensarlo in termini diversi da oggi in cui il terrore e la paura sono padroni in un mondo che non ha più confini. Sono passati molti anni da quel primo meeting a Port Alegre, quando il democratico dibattito delle idee sembrava potesse davvero portare a strategie vincenti contro le multinazionali, l’inquinamento, le politiche neo-liberiste a danno di milioni di cittadini. Gli scenari da allora si sono fatti ancora più pesanti.

L’incontro di Tunisi, a pochi giorni dall’attentato terroristico al museo del Bardo, assume connotazioni epocali. Una vera e propria sfida alla capacità delle forze sociali che hanno radici popolari, di incidere sulla lotta al terrorismo e agli strapoteri economici. Una “crisi della civilizzazione” la si definisce chiaramente, e il contesto e gli obiettivi dell’evento di quest’anno, suonano ancora più incisivi e significativi di quanto fossero in passato.

Perché pace e giustizia sociale sono imperativi categorici per il mondo intero, non per mondi privilegiati.

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