Non molti sanno chi sia Hifikepunkye Pohamba. Forse perché non ha fatto guerre, non è stato incriminato per crimini contro la sua gente, non ha trascinato il suo Paese in crisi economiche e sociali. Anzi.
A lui – presidente uscente della Namibia – è andato il premio 2014 Mo Ibrahim, “assegnato ai capi di Stato/di Governo africani che hanno saputo guidare meglio lo sviluppo del proprio Paese sotto l’aspetto della sanità, della sicurezza, della scolarizzazione e dello sviluppo economico“.
Salim Ahmed Salim, presidente della Commissione che assegna il premio, ha dichiarato alla stampa che sotto il Governo di Pohamba – che dopo due mandati si appresta a lasciare la guida del Paese al suo successore – la Namibia “ha cementato la sua reputazione di Paese ben governato e stabile, con una democrazia radicata, libertà dei media e rispetto dei diritti umani“.
Quando uscirà dalla scena politica Pohamba avrà più tempo di dedicarsi alla sua Fondazione che sostiene l’educazione di ragazzi svantaggiati o vulnerabili. Alle giovani generazioni Pohamba ha pensato mentre governava e continuerà a pensare anche dopo.
Cose che non fanno clamore, ma che accadono – più di quanto si sappia – in Africa.
Dalla sua istituzione, nel 2007, il premio Mo Ibrahim – voluto per incoraggiare i capi di Stato africani a lasciare il potere secondo le regole della Costituzione – è andato solo a tre leader, e per molti anni non è stato assegnato.