Voci Globali

Migrants’ Day: “Apriamo canali umanitari nel Mediterraneo”

In occasione della Giornata Internazionale dei Migranti (18 dicembre) rilanciamo un appello promosso, tra gli altri, da Leonardo Cavaliere, attivista e gestore della pagina Minori stranieri non accompagnati.
La petizione si rivolge a Papa Francesco e ha titolo “Il Papa fermi le stragi in mare e apra dei canali umanitari“. Riportiamo nel seguito le motivazioni dell’appello.

Di fronte all’immobilismo dei governi dell’Unione Europea, il Pontefice potrebbe sostenere un’alternativa umana alla mafia dei trafficanti ponendosi al centro dell’azione diplomatica.
Le nunziature apostoliche, cioè le missioni diplomatiche che rappresentano la Santa Sede nel mondo, potrebbero fare ciò che le Ambasciate degli Stati europei negano: rilasciare visti di ingresso perché le famiglie, i bambini, le donne, gli uomini che fuggono da guerre e persecuzioni possano raggiungere Paesi Sicuri su mezzi di trasporto legali, invece di essere costretti a pagare gli scafisti e morire a migliaia sui barconi.
Un corridoio umanitario garantito dai governi permetterebbe a quanti vogliono fare richiesta di asilo di presentarsi direttamente nelle ambasciate dei Paesi europei (nello stesso Stato dal quale intendono fuggire o nei Paesi confinanti con quello da cui fuggono), senza dover intraprendere un viaggio terribile e spesso mortale.
Tutto ciò potrebbe essere possibile semplicemente applicando le norme vigenti.
Le nunziature apostoliche svolgono infatti anche la funzione di rappresentanza diplomatica e dunque chi scappa da persecuzioni e guerre potrebbe chiedere un visto di ingresso ai Nunzi Apostolici. Gli accordi già in vigore con i Paesi Ue permetterebbero ai profughi di raggiungere la Santa Sede via nave, via terra o attraverso l’aeroporto di Fiumicino o Ciampino, viaggio per canali legali che non potrebbero intraprendere in assenza di visto di ingresso.

Rinviamo alla pagina dell’appello per leggere le specifiche richieste ed eventualmente sottoscrivere.


Appello "Il Papa fermi le stragi in mare e apra dei canali umanitari" su Change.org

Segnaliamo infine anche una campagna internazionale della piattaforma Picum.org, che mira a produrre informazione corretta con l’abolizione del termine “migrante illegale”: rinviamo al relativo volantino pdf dove viene spiegato perché debba essere preferito il termine “irregolare”, meno dannoso, più accurato e più aderente ai valori europei.

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