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Siria, per Assad una vittoria da cortile. Il mondo gli è contro

'E il vincitore è...', vignetta dell'illustratore israeliano Michel Kichka, dal suo blog kichka.com

Ce l’ha fatta, Bashar al-Assad ha vinto le elezioni. Elezioni libere e democratiche.

Rimane l’ironia, amara ironia – come quella dell’autore della vignetta che pubblichiamo – per descrivere quella che gli oppositori di Assad hanno definito una farsa. Al voto dopo quasi 50 anni e sotto le bombe, nel pieno svolgimento di una guerra civile. Questi i numeri: 160.000 morti, 3 milioni di rifugiati, città distrutte.

Assad, oltre che poco credibile e ormai inviso alla maggioranza della comunità internazionale, è diventato ridicolo. Come ridicole sono da considerarsi elezioni dove a fare da garanti c’erano solo gli alleati del regime siriano: Corea del Nord, Iran e Russia.

Il dittatore della Siria è stato accusato di crimini contro l’umanità e adesso che ha “vinto le elezioni” si fa più complicata un’eventuale trattativa per i negoziati di pace.

Ma ora Assad cosa se ne fa della sua vittoria “democratica” se nessuno gliela riconosce?

 

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