21 Novembre 2024

Dio non ama l’Africa e gli africani intossicati dalla religione

[Traduzione a cura di Benedetta Monti, dall’articolo originale di Olúfémi Táíwò pubblicato su Pambazuka News]

Odio dovervelo dire, amici africani di tutto il mondo, nel continente o in diaspora: sono convinto al di là di ogni dubbio che Dio non ha posto nel Suo cuore per l’umanità nera, soprattutto per quella parte che risiede nel continente africano. Nel seguito vi spiego il motivo di quanto affermo.

Prima però un chiarimento. Quando parlo di Dio mi riferisco all’essere supremo delle due tradizioni religiose “straniere”, islamismo e cristianesimo. Religioni che oggi dominano in Africa e hanno talmente stravolto gli Africani e distorto le nostre sensibilità da costituire l’origine e i limiti di ciò che la maggior parte degli africani considerano il loro mondo, la loro moralità, la loro comprensione del mondo e di come pensano che dovrebbero vivere. Questo è il Dio a cui sacrificano loro stessi e tutto ciò che gli appartiene, i loro spazi, i loro modi di vivere e ciò che accade loro dopo la morte.

È nella loro devozione totale a questo Dio, in attesa di miglioramenti significativi nelle loro vite, che troviamo la prova che, se Dio esiste, sta giocando in modo crudele sugli africani pii, devoti e intossicati dalla religione.

Ho scelto le mie parole con attenzione. Sì, gli Africani sono intossicati dalla religione. […]

GOVERNANTI AFRICANI INTOSSICATI

Prendiamo i governanti africani, ad esempio. Poiché, come si dice, il pesce marcisce dalla testa. Una volta ascoltavo alla radio l’ex presidente del Ghana, un professore di legge, affermare orgogliosamente in risposta ad alcune lamentele da parte dei suoi cittadini per aver trasformato il palazzo presidenziale in un campo di preghiera, qualcosa del tipo: Sì, è vero. Se potessi, convertirei tutto il Ghana in un campo di preghiera. Eppure, prima di diventare presidente era un accademico e quindi avrebbe dovuto conoscere  il significato della laicità, dal punto di vista costituzionale. Oppure bisogna pensare che non prendesse troppo sul serio questo principio. Altrimenti, il rispetto verso i suoi cittadini non credenti lo avrebbe portato a non condividere con l’intero Paese un desiderio così privato.  […]

Per mostrare la sua devozione e la sua religiosità, il presidente nigeriano Goodluck Jonathan ha degradato il suo ufficio – è perfettamente libero di umiliare sé stesso, ma a livello personale – inginocchiandosi davanti al mondo intero di fronte a un “profeta” nigeriano, ancora una volta senza pensare a cosa avrebbe significato quel gesto per i suoi cittadini non credenti in una nazione che si dichiara laica come principio fissato nella Costituzione. Anche in questo caso, il presidente è un ex accademico.
Quando il governo di Jaafar el-Nimeyri, nel vecchio Sudan, ha cominciato a vedere affievolito il suo potere in conseguenza alle proteste popolari, ha scoperto quanto fosse lucrosa la devozione musulmana sponsorizzata dal Governo e ha continuato ad imporre la Sharia alla popolazione. E Omar al-Bashir non ha diminuito il livello di intossicazione religiosa per rendere meno problematica la separazione del Sudan del Sud.

Dal 1977, quando in Nigeria la classe dirigente del Nord decise di imporre la Sharia nella Costituzione, quella parte della nazione non ha mai conosciuto la pace. Anzi, la situazione è peggiorata quando un governatore della regione, accusato di avere ragazzine minorenni nel suo harem, […]  ha dichiaratola Sharia religione di Stato, contravvenendo ad alcuni elementi della Costituzione nigeriana. […] Come succede sempre in queste situazioni, sono emersi nuovi guardiani della fede che sostengono come la devozione imposta dallo Stato non sia abbastanza profonda e genuina. Si sono dati da fare uccidendo, mutilando e trasformando centinaia di migliaia di nigeriani innocenti in rifugiati nel proprio Paese.

Grafico pubblicato nel rapporto Pew Global Attitude Survey 2013.

L’INTOSSICAZIONE PORTA I GENITORI A ESORCIZZARE I FIGLI

Anche le persone comuni sono comprese in questa che chiamo “intossicazione”. […] Alcuni genitori africani sono così intossicati dalla religione che fanno morire di fame i propri figli per liberarli dai malefici della stregoneria. C’è stato un caso di genitori nigeriani che hanno inserito un chiodo nel cranio del proprio figlio perché la loro chiesa lo riteneva uno stregone. Le punizioni di violenza inaudita contro i bambini sono così diffuse che adesso in Nigeria e in Ghana operano organizzazioni non governative impegnate a togliere i bambini dalle famiglie in cui sarebbero stati uccisi o abusati dai propri genitori o tutori, perché lo Spirito Santo li aveva indicati come streghe o spiriti malvagi. I nostri intellettuali […] continuano a parlare della religiosità intrinseca degli africani, di come la religione pervada l’aria che respiriamo in ogni angolo e fessura del continente. Dubito che esista un continente che si avvicini a quello africano per la moltitudine di spiriti che lo abitano, la maggior parte dei quali considerati malvagi! Dio deve aver liberato tutta la legione di spiriti caduti dal Paradiso a condizione che tutti si trasferissero in Africa e in altri luoghi popolati per la maggior parte da persone di colore. Questa intossicazione si estende ai partiti islamici al governo in nazioni che di recente hanno rovesciato le dittature. Questi partiti considerano le vittorie elettorali, anche se risicate, come mandati per imporre ciò che secondo loro è la parola di Dio sul loro popolo. Imporre la parola di Dio significa, per esempio, togliere in suo nome le conquiste ottenute dalle donne in questi Paesi. […]

L’INTOSSICAZIONE GIUSTIFICA LA CRIMINALIZZAZIONE DELL’OMOSESSUALITÀ

In altri Paesi, i governanti intossicati dalla religione emanano leggi che criminalizzano l’omosessualità, assicurando in questo modo la caccia aperta contro la parte più vulnerabile della popolazione e rendendo impossibile, per gli omosessuali che vivono in quei Paesi, la benché minima aspettativa di uguaglianza. In queste situazioni i law-makers e i capi religiosi bevono dallo stesso calice.

[…] La Chiesa Cattolica e l’Islam sembrano suggerire che le buone azioni forniscano l’idoneità al Paradiso, ma non affermano che lo saranno la nostra devozione e il nostro impegno verso Dio durante la nostra vita terrena. In generale, pensare che tutte le nostre azioni nel nome di Dio possano dare una buona impressione e aumentare la nostra posizione vicino a Dio, se non mi sbaglio, è ritenuto blasfemo, è come insinuare che Dio prenda mazzette per dare la ricompensa a noi mortali. […] Non c’è prova in Africa della pioggia di benedizioni che dovrebbe sommergere la vita di coloro che adorano Dio. Ancora peggio, i benefici che i devoti di Dio dovrebbero ricevere nella vita terrena non sembrano arrivare agli Africani. […] A cui non è nemmeno concesso di vivere a lungo su questa terra. I nostri adolescenti muoiono molto prima di aver raggiunto l’età adulta, i bambini durante la loro infanzia e gli adulti durante la mezza età. Pochi africani hanno avuto il privilegio di un’età avanzata trascorsa in agiatezza. Certamente qualcuno può vedere tutto questo come esempio dell’amore di Dio che ci chiama presto in Paradiso. Io la penso diversamente.

NON SI PUÒ DIRE CHE DIO AMI GLI AFRICANI

Non posso ritenere Dio responsabile della nostra situazione.[…] Quello che voglio dire è che non si può guardare all’Africa e affermare, con onestà e candore, che la vita umana manifesti qualcosa che assomigli all’amore per le creature che la abitano. Questo è un giudizio che non vuole essere un pregiudizio sul rapporto di Dio con altre porzioni dell’umanità. Parlo solo dal punto di vista della mia ricerca e della mia esperienza della situazione africana. Ecco un esempio per sostenere la mia opinione. Adesso è diventato un luogo comune parlare della dimensione globale della schiavitù. La schiavitù è diffusa in tutto il mondo e oggi parliamo di adattamenti diversi della stessa prassi. […]  Io la penso diversamente. Il commercio europeo di schiavi, conosciuto come il commercio transatlantico di schiavi e la schiavitù a cui ha dato origine nel Nuovo Mondo, cioè negli Stati Uniti, non ha uguali nella storia dell’umanità: si trattava di una questione razziale, e le sue vittime erano ridotte in schiavitù, oggetti che non avevano nessun’altra qualità se non quella di essere strumenti dell’agricoltura e animali considerati di proprietà del padrone. La schiavitù e il commercio di schiavi euro-americano è il punto di partenza nell’immaginario collettivo su cui si continua a centrare il punto di vista che riguarda l’Africa e gli africani. E al cuore del commercio degli schiavi neri c’è stata fondamentalmente la negazione dell’umanità degli africani. Cosa ha reso possibile una situazione così sui generis per il commercio degli schiavi neri? […]  Quale tipo di amore, da parte di Dio o qualunque altro essere superiore, ci ha prescelto per essere protagonisti di questo tipo di schiavitù? […]

"Acqua santa", foto dell'utente Flickr Teseum, cerimonia in una zona dell'Etiopia afflitta dal colera.

ESPIAZIONE DELLA COLPA CRISTIANA

Quando il Cristianesimo è tornato in Africa nel XIX secolo, specialmente nell’Africa occidentale, rappresentava una promessa di aiuto agli africani di poter tornare a ciò che erano prima della schiavitù. Un modo di espiare la colpa cristiana di aver appoggiato l’orrore della schiavitù. Questo periodo però non è durato a lungo e gli Africani che avevano creduto che la Cristianità sarebbe stata un modo per assicurare un futuro migliore al proprio continente, hanno trascorso il resto di quegli anni a combattere il nuovo Colonialismo e i padroni Cristiani che erano determinati a tenere a freno e a ostacolare l’Africa.[…] È davvero un caso che la nostra Cristianità contemporanea non dimostri il dibattito teologico, le dissertazioni e le controversie che permettono alla Cristianità di restare dinamica e soprattutto consapevole dell’insufficienza degli strumenti con cui noi mortali cerchiamo di conoscere e divulgare la parola di Dio? Sfortunatamente nell’Africa odierna gli alti prelati hanno trasformato la blasfemia in liturgia e rivendicano poteri come il dono dell’infallibilità. E devono proprio essere infallibili quando affermano di sapere ciò che Dio vuole e chi si salverà o meno il Giorno del Giudizio Universale. Non importa se sono Cristiani o Musulmani. Un cardinale nigeriano, per esempio, è così sicuro che Dio parli tramite lui, ma non attraverso il Papa, quando esige che il governo nigeriano condanni l’omosessualità.

[…]

LA CHIESA GIUSTIFICAVA LA SCHIAVITÙ

Per quasi 400 anni la Chiesa– sia Cattolica che Protestante – ha fornito una giustificazione teologica per il commercio di africani, successivamente definito “crimine contro l’umanità”. I loro pastori non solo benedicevano la schiavitù, ma officiavano come cappellani sulle navi e nelle piantagioni. Lavoravano assiduamente per tenere gli schiavi in una situazione di sottomissione e obbedienza verso i loro padroni, portando alla vergogna eterna quei preti e quella stirpe di religiosi. Allo stesso modo in cui era ipocrita allora per quei pastori predicare l’uguaglianza tra tutte le persone davanti a Dio in quanto figli di Dio, mentre allo stesso tempo cooperavano attivamente per la sovversione dell’aspetto umano di alcuni figli di Dio, lo è adesso per i nostri cardinali e primati che tollerano la sottomissione e la brutalizzazione di altri figli di Dio ai giorni nostri. E proprio come i Metodisti, i Luterani, i Battisti e i Presbiteriani hanno dovuto distanziarsi e scusarsi per l’ipocrisia dei loro antenati, ma nello stesso tempo essi stessi agiscono solo in nome del potere – prevedo che i discendenti futuri dei vicari del nostro tempo rinnegheranno i loro progenitori il cui atteggiamento oggi è comunemente accettato. Non mi aspetto che i prelati e gli imam intossicati da Dio capiscano quanto siano arroganti le loro dichiarazioni e come la loro intossicazione li renda inconsapevoli di quanto il loro comportamento sia empio. […] Non ho nessun dubbio che nel momento in cui questo stato di intossicazione svanirà […] i futuri eredi della fede saranno impegnati a scusarsi per il fallimento dei loro antenati. Allo stesso modo,la Chiesa in Africa, in futuro, proverà lo stesso disprezzo che adesso noi conferiamo alle Chiese precedenti che hanno tollerato la sottomissione dell’umanità nelle loro rispettive sfere. La storia ci fornisce ancora un esempio dell’esaltazione di coloro che hanno aiutato la causa della degradazione della nostra umanità. Ricapitolando, sto affermando che è a causa dell’assenza di amore che nessuna delle tendenze progressiste dell’Islam e del Cristianesimo dell’ultimo secolo ha trovato la sua strada in Africa. Mentre l’America Latina stava inventando la sua Teologia della Liberazione trasformando la Chiesa nel flagello dei regimi oppressivi in gran parte dell’America centrale e del Sud, la Chiesa africana – Cattolica e Protestante – è rimasta al sicuro nei corridoi del potere secolare. I nostri imam non sono diversi, le pseudo-ortodossie regnavano e lo fanno ancora. L’alleanza del Califfato dell’Islam con il Palazzo della Cristianità ha assicurato che nel periodo dopo l’indipendenza le due religioni abbiano istruito gli africani all’abiezione, hanno officiato per i poteri esistenti e appoggiato la malvagità in tutto il continente. Come può un popolo che è beneficiario dell’amore di Dio essere gettato nel deserto teologico senza nessuna oasi di liberazione nelle vicinanze? […]

DOV’È FINITA LA RAGIONE?

Il nostro continente è oggi ostaggio degli intellettuali per i quali seguire la ragione è un peccato. […] Sembra che i nostri scienziati abbiano rinunciato a scoprire i principi fondamentali dell’esistenza allo stesso modo in cui i nostri capi religiosi hanno abbandonato la teologia, la scienza che decifra la Ragione di Dio. Stiamo formando generazioni di africani che non solo vegetano rispetto al resto della razza umana, ma stanno regredendo considerevolmente. Dov’è finito quell’amore che la nostra appartenenza a Dio ci ha promesso? […] Forse se ci liberassimo da questa dipendenza da Dio potremo cominciare ad avere la vita di quelli che sono segnati dall’amore di Dio: una buona vita in un ambiente dignitoso, con grande speranze per il futuro, amore per tutte le creature e rispetto per la loro particolarità e complessità. Questa sarebbe la migliore dimostrazione di amore, da parte di Dio o di chiunque sia.

Benedetta Monti

Traduttrice freelance dal 2008 (dall'inglese e dal tedesco) soprattutto di testi legali, ama mettere a disposizione le sue competenze anche per fini umanitari e traduzioni volontarie.

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