La povertà a portata di sguardo
Il mio disagio era tanto nel “rubare” questo scatto con il telefonino. Mi ha spinto l’ansia di raccontare del cronista. Non è una foto nuova, originale, particolare rispetto (purtroppo) a tante altre che stanno circolando da molti mesi ormai. Però, quando vedi con i tuoi occhi il disagio aumenta e ti sembra di leggere “con il tuo cuore” quello che sta accadendo in questo Paese. Di rovistatori di bidoni d’immondizia ce ne sono sempre stati, ma erano perlopiù homeless (e già questo è inaccettabile in una società civile). Oggi però sono troppi e puoi incontrarli a qualsiasi ora del giorno perché il bisogno rende meno importanti sentimenti come il pudore o l’imbarazzo.
Questa foto l’ho scattata in una città considerata ad alto reddito e si tratta di una persona il cui volto mostra più i segni dei disagi che gli anni, e i suoi abiti non sono tanto indice di sciatteria ma urgenza di occuparsi esclusivamente dei bisogni primari. Ovviamente non ne ho potuto né voluto fotografare il viso, anche se mi sono fermata a guardare da lontano mentre piegava la testa nel bidone, poi ho smesso quando si è voltata a guardarmi.
La povertà in Italia sta toccando cifre che si pensava appartenessero ai PVS (Paesi in Via di Sviluppo). Oltre 4,1 milioni di persone costrette a chiedere aiuto per mangiare nel 2013. E insieme a 579mila anziani con oltre 65 anni di età (+14% rispetto al 2012) in questa assurda classifica dei nuovi poveri ci sono 428.587 bambini con meno di 5 anni di età.