Voci Globali

I diritti umani secondo i giovani, una breve inchiesta

[Nota: Voci Globali ha avviato anche quest’anno il corso in Diritti Umani e Giornalismo Partecipativo nelle scuole superiori. Ancora una volta il liceo scientifico Fermi di Bologna ha voluto offrire questa opportunità ai suoi studenti che, come da programma, oltre a seguire lezioni in classe dovranno scrivere articoli o fare brevi inchieste o ricerche sui temi trattati durante il corso.

Alcuni di loro hanno intervistato i loro compagni ponendo tre semplici questioni: cosa sono i diritti umani? Chi li difende? Sapresti citare uno di questi diritti? Quella che pubblichiamo è una sintesi del lavoro svolto – i lavori completi su questo tema ed altri successivi saranno pubblicati sul sito dedicato Diritti Umani e Giornalismo Partecipativo – Educazione alla convinvenza sociale.

Dalle risposte date dai ragazzi ai loro compagni emerge che pur non possedendo un vocabolario specifico e da “addetti ai lavori” per definire o discutere di diritti umani, essi hanno una conoscenza generale di cosa i diritti umani rappresentino o debbano rappresentare. E in quella risposta “I diritti umani sono un concetto primitivo” sta un’intera filosofia dei diritti umani, quando, ancora prima di gettarne le basi a livello giuridico, si cominciò a riflettere che essi sono prima di tutto “innati” o naturali come appartenenti all’uomo – a tutti gli uomini – semplicemente in quanto essere umano.

Abbiamo lasciato gli scritti come ci sono stati consegnati. Riteniamo che seppure contengono comprensibili “ingenuità”, essi sono significativi proprio così come sono.]

 

Qualche balbettio e poche parole sconnesse fra loro, magari accompagnate da due occhi stralunati e una lieve risata imbarazzata, sono stati la più frequente risposta alla mia domanda “Che cosa sono i diritti umani?”. Difficilmente ho ricevuto una risposta  meglio articolata: non perchè non abbiamo chiaro il concetto di diritto umano, ma perchè questo è molto difficile da esprimere a parole. Addirittura ho sentito dire “Non puoi definire i diritti umani. Sono un concetto primitivo”.

In generale le persone hanno parlato di statuti, regole o norme dettate dal buon senso.

Ognuno ha sottolineato innanzitutto che i diritti umani devono essere riconosciuti a tutti gli uomini in quanto tali e senza distinzioni di alcun genere.

Circa la metà degli alunni intervistati ha inoltre aggiunto che essi, se rispettati, abbattono le differenze sociali, economiche e culturali tra gli individui ponendoli tutti sullo stesso piano; qualcuno ha invece messo in evidenza la dignità di vita che essi garantiscono; altri hanno sottolineato l’esistenza di un forte legame tra la pace nel mondo e il loro rispetto.

Alla domanda “Chi difende i diritti umani?” le risposte sono state tutte unanimi: secondo la totalità degli intervistati essi sono difesi dall’ONU e dalle associazioni umanitarie.

Infine alla mia richiesta di indicare un diritto umano, tutti hanno avuto una risposta pronta. La maggior parte ha portato più di un esempio. I diritti più citati sono stati quelli della libertà di espressione e culto, seguiti dal diritto all’istruzione e dal diritto alla vita e alla felicità. (Laura Pozzetti – 3^G)

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I risultati delle nostre interviste, hanno evidenziato una concordanza di opinioni in merito al significato di diritti umani. Il primo intervistato ha affermato: “i diritti umani sono regole da rispettare per la buona convivenza” mentre un altro studente ha detto: “sono inalienabili, giusti essenziali per la convivenza civile”. È stato inoltre intervistato un professore che oltre a pensare che sono diritti fondamentali degli individui, ne ha citato alcuni, come il diritto alla salute, al lavoro, all’istruzione e all’esistenza.

Tutti i nostri compagni sono stati concordi nel dire che i diritti umani non sono rispettati abbastanza. C’è chi propone di stabilire regole più ferree e chi sostiene che i diritti in questione dovrebbero essere più rispettati nei Paesi a democrazia avanzata.

Al contrario delle nostre aspettative tutti i candidati hanno saputo dire, in linea di massima, che cosa sono i diritti umani e discuterne apertamente, solo un nostro compagno si è dato alla fuga davanti alle domande poste. (Elena Rainone 4^P, Andrea Corazza 4^P , Valentin Lentini 4^P, Leonardo Maresca 4^P, Anna Mingarelli 4^P, Enea Turra 4^P)

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Questi sono i risultati emersi dalla nostra breve indagine tra gli alunni della sezione F.

Alcuni hanno definito i diritti umani come ciò che regola la vita dell’uomo all’interno della società, necessari per il suo sviluppo e il suo rispetto all’interno di essa :

 

Altri hanno risposto dicendo che si tratta di qualcosa di importante che dovrebbe essere rispettato e garantito a tutti gli uomini, di tutti i Paesi e in tutto il mondo, anche se in certi casi non è così:

La maggior parte ha definito i diritti umani semplicemente come l’insieme dei diritti naturali, imprescindibili ed inalienabili di un individuo, fondamentali per soddisfarne bisogni, necessità ed esigenze :

Infine, tra tutti quelli da noi intervistati, un solo studente si è astenuto e un altro ha risposto di non saper dare una definizione di diritti umani. (Eleonora De Luca 5^F,  Francesco Perlini 4^F)

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Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.
Questo è ciò che afferma il primo articolo della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, firmata il 10 dicembre 1948.

Ma oggi, a distanza di sessantacinque anni, cosa sanno le nuove generazioni riguardo a questi “Diritti Umani”? In una realtà così diversa da quella dell’immediato dopoguerra, quanta importanza viene data a questa tematica?

Per trovare una risposta a questi interrogativi è stato fatto un piccolo sondaggio intervistando sedici studenti della sezione H, del liceo scientifico statale “E. Fermi” con un’età  compresa tra i 16 e i 17 anni.
Alla domanda “Che cosa sono secondo te i Diritti Umani?” solo 10 ragazzi hanno dato una risposta.
Questi hanno specificato che i Diritti Umani appartengono o, come ha sostenuto qualcuno, dovrebbero appartenere a ogni individuo indipendentemente da religione, origini o stato sociale. Fra gli studenti intervistati, alcuni hanno provato a fornire definizioni più approfondite:
Sono diritti fondamentali non solo per l’uomo ma anche per la società e il mantenimento della pace. A mio parere devono garantire il rispetto nella vita del singolo.
Sono diritti di cui godono gli esseri umani, riguardanti la loro dignità e la loro condizione di vita.
Rappresentano una tutela per l’uomo. Lo difendono e lo proteggono.
Dovrebbero permettere agli uomini di vivere nelle stesse condizioni, senza disparità.
Sono delle concessioni.

L”ultima risposta induce certamente a profonde riflessioni e a porsi nuove domande: da chi sono concessi i Diritti Umani? E ancora, chi li tutela? Trascurando l’ambito religioso, la risposta unanime dei sedici intervistati alla prima domanda è stata: “Dalla comunità intera“. Sulla seconda la varietà di risposte è stata decisamente più ampia: la maggior parte si è tenuta sul generico affermando che tutelare i Diritti Umani è “un dovere dello Stato” oppure “il compito di specifiche organizzazioni internazionali“. Alcuni hanno riportato l’esempio dell’ONU e dell’UNICEF e solo in tre hanno dato risposte mirate indicando la Commissione dei Diritti Umani e Amnesty International.

L’ultima domanda fatta agli intervistati è stata quella di fare un esempio di diritti umani. Solo metà di loro si è espressa riportando i diritti alla vita, al lavoro, alla salute e all’istruzione.
Particolarmente precisa è stata la risposta di un ragazzo: “Il diritto alla libertà di vivere, alla libertà di esprimere la propria opinione, alla libertà religiosa, alla libertà individuale“.

Nonostante alcuni interventi abbiano mostrato una buona conoscenza a proposito di questa importantissima tematica, la percentuale di risposte non date rispetto al numero di intervistati è un fattore certamente preoccupante: non si può fare a meno di notare la dilagazione di disinformazione e disinteresse in riguardo.

A questo punto è giusto porsi un ultimo interrogativo: come si può rimediare? (Ilaria Tarozzi 4^H, Anna Masetti 4^H, Elena Passini, 4^H)

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Libertà di essere liberi”. È la risposta più eccentrica di fronte alla domanda “Cosa pensi che siano i Diritti Umani?”, posta ad un gruppo di studenti dell’ultimo anno del Fermi. In generale, però, il tipo di considerazione più frequente è stato che si tratta di diritti riguardanti ogni essere umano in quanto tale e soprattutto inalienabili.

Si sente spesso parlare della Dichiarazione Universale di Diritti Umani, i cui punti vengono citati in televisione, nei giornali e in diversi altri ambiti di conversazione, ma se vi venisse chiesto di spiegare effettivamente di cosa si tratta, cosa rispondereste? È un compito che, anche se non sembra, mette abbastanza in difficoltà. Come per ogni concetto fondamentale, ancestrale nella cultura dell’uomo, non esiste un’unica definizione. Come di fronte alla parola “insieme” o “elemento”, anche il matematico più prestigioso può trovarsi di fronte a vari dubbi.

È stato risposto che si tratta di “valori che dovrebbero garantire a tutti i bisogni primari”, “diritti e doveri di ogni persona necessari per l convivenza umana”, “possibilità di essere tutti uguali”, “possibilità per un uomo di vivere secondo la propria volontà”, “diritti che variano da persona a persona”… probabilmente nel senso che a seconda della situazione in cui ogni individuo si trova, risultano in gioco differenti diritti.

Più facile, invece, è stato ottenere una risposta precisa chiedendo “Chi dovrebbe difendere i diritti umani?”, La maggior parte dei ragazzi ha risposto senza esitazione “tutti”. Il che effettivamente rimarca il concetto di “universale”. Altre opinioni sono state che si tratta di una prerogativa dello Stato, delle Istituzioni in generale o le Organizzazioni internazionali, dei gruppi religiosi e, più frequentemente, dei singoli individui.

E anche dovendo dare un esempio di un diritto umano i tentennamenti non sono stati troppi, sebbene gli esempi forniti siano stati molto diversi fra loro. A partire dai più generici come “vivere”, “essere libero”, “poter decidere sulla propria vita” fino a quelli concreti come “venire eletti senza discriminazioni razziali”, o i diritti al voto, alla casa, alla scuola o all’istruzione, “poter decidere se cambiare Paese” o disporre di cibo a sufficienza.

In conclusione di questa intervista, trovare interpretazioni che combacino riguardo all’argomento diritti umani è pressoché impossibile. Probabilmente proprio per via del loro essere così fondamentali (ma non scontati) è più opportuno definirli attraverso esempi che riguardino la vita quotidiana, piuttosto che attraverso enunciazione da dizionario. (Lucrezia Vita Finzi 5^F, Eleonora Spurio 5^F, Matilde Matarazzo 5^F)

 

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