Colombia, dall’Irlanda del Nord una lezione nel processo di pace

Nota: traduzione a cura di Emanuela Ciaramella dall’articolo originale di Luis Fernando Medina e Neophytos Loizides su openDemocracy]

Il processo di pace in Colombia ha raggiunto un importante traguardo malgrado recenti battute d’arresto. Le lezioni provenienti da altri Paesi che hanno già vissuto il post-conflitto – come Irlanda del Nord, Sudafrica e Bosnia – e che hanno affrontato sfide simili a quelle che oggi vivono i colombiani potrebbero essere utili a ripristinare la fiducia in un assetto stabile di cui la società civile ha bisogno.

 

L’Irlanda del Nord offre un’interessante novità che può essere tenuta in considerazione nei negoziati in corso in Colombia: l’utilizzo del metodo d’Hondt. L’idea è, semplicemente, quella di creare un meccanismo che garantisca la partecipazione automatica di tutti i differenti gruppi politici nel Governo, secondo una quota proporzionale che viene calcolata in base ai risultati elettorali.

ll metodo d’Hondt non funziona secondo la regola dei sistemi maggioritari per cui chi ha maggiori voti governa da solo. Esso prevede invece che tutti i gruppi politici siano partecipi e responsabili del processo decisionale del Governo in carica. Si tratta della forma più democratica di condivisione del potere, perché a nessun partito politico è assicurata una quota di maggioranza a meno che non abbia ottenuto un sostegno elettorale alle urne: inoltre, migliore sarà il risultato alle elezioni, più alta sarà la quota dei seggi attribuiti. Questo meccanismo in primo luogo incentiva i partiti politici a sostenere la stabilità di governo –  al momento una questione critica in Colombia, data l’opposizione dell’opinione pubblica alle recenti concessioni del governo ai ribelli. In secondo luogo, fa sì che gli attori si concentrino esclusivamente e totalmente sulla politica. Una volta che i partiti siano al potere, gli incentivi ad utilizzare la violenza diminuiranno, proprio come suggerisce la storia dell’Irlanda del Nord nell’adozione del metodo d’Hondt.

L’idea non è del tutto nuova in Colombia. Il Fronte Nazionale ha rappresentato una forma di consociativismo che ha dato ai due maggiori partiti uguali quote all’interno del Governo, ma non secondo un mandato democratico, venendo così a mancare una reale ed effettiva legittimazione politica a lungo termine. Inoltre, nei primi anni ’90 l’amministrazione Gaviria premiò la forte presenza della smobilitata guerriglia M-19 alle urne assegnandogli il ministero della Salute. La formazione di un Governo secondo il sistema elettorale D’Hondt sarebbe, in sostanza, una formalizzazione della precedente esperienza e non dovrebbe andare molto più in là per adottare la formula non proporzionale del Fronte Nazionale. Il sistema elettorale d’Hondt così attuato in Irlanda del Nord, ha dimostrato di essere un meccanismo che incentiva la costruzione del dialogo tra gruppi politici, superando le tipiche situazioni di estrema polarizzazione che caratterizzano questi contesti.

I partiti politici avrebbero ancora necessità di ottenere un forte mandato dall’elettorato e, all’interno del Governo, sarebbero prese decisioni a maggioranza nel merito del futuro accordo di pace. Questo permetterebbe a tutti i partiti di sviluppare delle sinergie positive. Non c’è dubbio che l’unico modo in cui la FARC può pienamente rientrare nel sistema politico è quello di costruire un dialogo, un ponte con gli altri settori della società. Il sistema d’Hondt fornirebbe i mezzi per farlo e ne seguirebbe anche un chiaro sistema di ripartizione delle quote di Governo.

Per converso, la maggiore preoccupazione è che questo sistema potrebbe portare la Colombia ad allontanarsi dal presidenzialismo, forma di Governo che ha così tanto caratterizzato la storia del sistema politico di questo paese. Ad ogni modo è anche vero che non c’è bisogno di andare verso un completo sistema parlamentare. Piuttosto, una serie di riforme potrebbero portare il Paese lungo il percorso di un sistema semi-parlamentare, simile a quello della Francia. Inoltre, il presidente potrebbe essere il principale responsabile di ogni eventuale situazione di stallo che si presenti. In altre parole, lui / lei potrebbe essere visto come un arbitro tra i partiti politici, piuttosto che un ulteriore attore decisionale, potenzialmente in grado di frenare le riforme necessarie.

La Colombia avrà bisogno di queste opzioni alternative nella negoziazione di un futuro accordo di pace. Data la natura della situazione di post-conflitto, queste opzioni saranno necessarie non solo nel contesto di uno sforzo diretto a sostenere i cambiamenti legislativi nei prossimi mesi, ma nell’ottica di una loro attuazione e di un loro sostegno nei successivi anni. Il processo di pace richiederà inevitabilmente profondi cambiamenti costituzionali, alcuni dei quali sembreranno inizialmente in contrasto con l’attuale sistema politico della Colombia. Ma nel lungo termine questi cambiamenti potrebbero portare grandi benefici a tutte le parti coinvolte.

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