Costa Rica: più politiche sociali e ambientali grazie al disarmo?
[Nota: L’articolo originale di Saverio Ragazzi è pubblicato su Equilibri.net e coperto da copyright. Ripreso dietro autorizzazione].
L’aspetto giuridico
Nel 1948, dopo che le elezioni presidenziali non vennero convalidate dal Congresso, scoppiò la guerra civile sul territorio costaricano. A seguito dei tumulti ne uscì vincitore José Figueres Ferrer, il quale in veste di Presidente della Repubblica di Costa Rica promulgò nel 1949 la nuova Costituzione. Essa si basa su due argomenti portanti: la smilitarizzazione del Paese e il riconoscimento di importanti diritti finalizzati a garantire lo sviluppo di una democrazia storicamente assente nella repubblica.
L’abolizione dell’esercito come istituzione permanente è esplicitata nell’art. 12, dove è negata la partecipazione politica alle forze armate […] (“Si abolisce l’esercito come istituzione permanente. Per la vigilanza e la conservazione dell’ordine pubblico ci saranno le forze di polizia necessarie. Solo per accordo continentale o per la difesa nazionale si potranno organizzare forze militari; le une e le altre resteranno sempre subordinate al potere civile; non potranno deliberare né fare manifestazioni o dichiarazioni in forma individuale o collettiva”). Pertanto solo in casi particolari potranno essere costituiti reparti militari, ma comunque sempre sottomessi a istituzioni legittimamente costituite.
Il secondo argomento è specificato in numerosi articoli del Testo Costituzionale: esso presta particolare attenzione alla salute dei cittadini e alla sicurezza mediante l’art. 46; non viene inoltre trascurata l’esigenza di tutelare il patrimonio ambientale del Paese, cui fa riferimento l’art.50. Un intero Titolo (Titulo VII. La Educacion y la Cultura.), con gli artt. dal 76 all’89, viene dedicato all’educazione e alla cultura: è la testimonianza dell’interesse per la lotta all’analfabetismo e dell’impegno nell’educazione pubblica. L’attenzione verte sulla conservazione delle lingue locali e delle tradizioni (art. 76), puntando allo stesso tempo a uno sviluppo delle attività educative e di istruzione verso i giovani.
Lo Stato, infatti, rende obbligatoria la frequenza di istituti pre-scolari e di istruzione basilare, favorendo anche le classi sociali con un basso reddito in quanto trattasi di servizi gratuiti; viene impegnato a tale scopo un finanziamento pubblico annuale non inferiore per legge al 6% (artt. 77 e 78). A sostegno degli alunni indigenti sono inoltre previsti alimenti e vestiti […]. Non sono tuttavia trascurati i diritti all’istruzione degli adulti: lo Stato prevede un programma di alfabetizzazione anche per chi intende migliorare la propria condizione intellettuale, sociale ed economica (art. 83). […]
Politiche sociali e culturali
Nonostante la mancanza di un corpo di forze militari, la Costa Rica presenta il minor tasso di omicidi nel Centro America. Per avere un termine di paragone, nelle sette nazioni dell’America Centrale, dal Belize a Panama, si registrano mediamente 33 omicidi ogni 100.000 abitanti, dove l’Honduras guida la classifica con 58 omicidi.
La Organización Panamericana de la Salud (OPS) stabilisce che quando il tasso di omicidi di un Paese si colloca tra 5 e 8, la situazione è da considerarsi delicata e va seguita con attenzione. La Costa Rica rimane ancora al di sotto della percentuale della regione centroamericana, nonostante l’indice registri 11 omicidi ogni 100.000 abitanti, dovuti perlopiù al crimine organizzato, al narcotraffico e a omicidi su commissione. In seguito all’abolizione delle proprie truppe militari, la Costa Rica mantenne solo le forze di polizia, che nel 1996 il Ministro della Pubblica Sicurezza rinominò Fuerza Pública […]. Nel 1986 il Presidente della Repubblica Oscar Arias Sánchez, premio Nobel per la pace nel 1987, dichiarò il giorno 1° dicembre come “Día de la Abolición del Ejército”. A incoraggiamento della linea pacifista del Paese ha contribuito anche l’ONU con la decisione di stabilire, nel 1980, nei pressi della capitale San Josè l’University for Peace, centro di istruzione d’eccellenza, il cui scopo è l’educazione alla pace, la conoscenza ed il rispetto delle religioni.
La mancanza di forze armate ha permesso allo stato costaricano di poter destinare maggiori risorse allo sviluppo socio-economico, puntando a migliorare l’istruzione, la qualità della vita e la salute dei propria cittadini. L’obiettivo posto dal Ministerio de Cultura y Juventud (MCJ) è quello di migliorare gli ambiti organizzativi e amministrativi all’interno del settore culturale, mirando a sviluppare ripercussioni favorevoli in campo economico. Nel periodo 2002-2006, il risultato principale è stato la modernizzazione organizzativa e amministrativa delle istituzioni culturali che ha portato alla creazione di un Sistema Nazionale dei Musei.
[…]
Politiche ambientali
L’istituzione di uno specifico Ministero, il Ministerio del Ambiente, Energía y Telecomunicaciones (MINAET), dimostra l’intenzione di promuovere politiche a sostegno di uno sviluppo sostenibile, conciliando la progressione economica con la conservazione del patrimonio ambientale nazionale. Sono stilati programmi atti a sviluppare, fortificare e integrare il sistema di pianificazione ambientale. L’intenzione è di garantire e promuovere la partecipazione da parte di tutti gli abitanti del Paese a un utilizzo programmato basato sull’equità sociale, etnica e geografica delle risorse naturali, cercando così di incrementare l’apporto del settore ambientale al Prodotto Interno Lordo Nazionale. Attraverso la protezione ambientale e dell’uso sostenibile delle risorse naturali, la Costa Rica mira a rafforzare la leadership internazionale nella tutela dall’ambiente, rafforzando parallelamente la cooperazione internazionale.
In ambito interno, vengono stesi programmi agricoli, pastorizi e ittici per promuovere un controllo sostenibile, affinché le riserve forestali costituiscano l’elemento basilare della produttività, le terre siano utilizzate rispettando le loro caratteristiche di fondo e venga mantenuta intatta la biodiversità marittima. […]
Questa politica è stata incentivata successivamente anche dall’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto del 16 febbraio del 2005 […]. Si è quindi aperto un nuovo mercato particolarmente favorevole alla piccola Repubblica: lo scambio dei carbon credit. […]. Il guadagno che ne consegue risulta reciproco: i Paesi industrializzati non riducono attivamente le emissioni di anidride carbonica; esse vengono compensate dalla riforestazione attuata da altri Paesi nei propri territori, i quali ricevono per tale servizio un riconoscimento monetario.
In questa strategia, La Repubblica caraibica ricopre il secondo ruolo, e i maggiori benefici vengono ricavati dai contadini che non debbono produrre legname, ma semplicemente lasciare che gli alberi crescano. Allo stesso modo il settore privato contribuisce alla conservazione attraverso le riserve private, i cui terreni (60.000 ettari) coprono più dell’1% del territorio nazionale, così come attraverso cinquanta iniziative locali di agenti biologici che abbracciano il 23% della superficie del Paese.
Anche la società civile è stata coinvolta nei processi deliberativi correlati al disegno di legge e alle strategie, così come nella gestione delle aree di conservazione, attraverso i consigli regionali e le esperienze di co-gestione, ottenendo complessivamente il 27% del proprio territorio come area protetta […] Il MINAET sovrintende alla gestione dei parchi nazionali tramite un apposito dipartimento denominato Sistema Nacional de Áreas de Conservación (SINAC).
Confronto con gli altri stati centroamericani
Le minime spese militari, necessarie per il mantenimento del corpo Fuerza Pública, e le politiche economiche basate su un miglioramento culturale e ambientale hanno ricadute positive in termini di benessere sociale considerando gli indicatori “mortalità infantile” e “speranza di vita”, i quali tradizionalmente rivelano le condizioni di benessere della popolazione.
La Costa Rica detiene un alto livello di speranza di vita (77,72 anni), secondo solo a Panama (77,79 anni), mentre sono notevolmente distaccati El Salvador (73,44), Nicaragua (71,9 anni), Guatemala (70,88 anni), Honduras (70,61 anni) e Belize (68, 23 anni). La Repubblica costaricana vanta invece il più basso tasso di mortalità infantile (9,45‰), la metà rispetto a tutti gli altri stati centroamericani, eccezione fatta per Panama, che registra l’11,64‰ dei decessi infantili.
Ma è soprattutto relativamente agli indicatori sociali che la Costa Rica si contraddistingue positivamente, confermando i meriti di una politica di pace e di disarmo: attraverso il progetto EBAIS (Equipos Básicos de Atención Integral en Salud), è stato intrapreso un miglioramento dell’assistenza sociale, nella sanità e nella prevenzione.
Il miglioramento degli standard igienici è acuito dall’estesa rete di distribuzione di acqua potabile (accesso possibile per il 100% della popolazione urbana e al 91% della popolazione rurale), seconda solo al Belize (accesso possibile per il 99% della popolazione urbana e al 100% della popolazione rurale), mentre il Guatemala e Panama registrano un accesso totale all’acqua pari al 94%, cui seguono gli altri stati centroamericani con medie inferiori al 90%. La Repubblica di Costa Rica vanta il miglior accesso al servizio sanitario, reso possibile per il 95% della popolazione, mentre al secondo posto si attesta il Belize (90%), cui seguono El Salvador (87%), Guatemala (81%), Honduras (71%), Panama (69%), Nicaragua (52%). All’educazione viene destinato il 6,3% del PIL; il secondo stato è il Belize, con il 5,7% del proprio PIL investito sull’istruzione. Seguono poi, con significativo distacco, Panama (3,8%), El Salvador e Honduras (3,6%), Guatemala (3,2%) e Nicaragua (3,1%).
Grazie a questi finanziamenti, l’istruzione nazionale, nelle scuole primarie e secondarie, continua ad essere soprattutto pubblica (90% delle iscrizioni) portando così al 96% il tasso di alfabetizzazione, classificato tra i più alti del Centro e Sud America, attestandosi sul livello delle nazioni più grandi e industrializzate del mondo. In questo contesto di diffusione dell’educazione, l’aumento degli studenti universitari è stato assorbito in gran parte dal settore privato: mentre nel 1900 esistevano otto università private, nell’anno 2000 se ne contano cinquanta […]
Conclusioni
Le politiche ambientali, basate sull’ecoturismo e sullo scambio di carbon credit, e le politiche sociali, volte a implementare il sistema scolastico, a migliorare l’accesso sanitario e la diffusione culturale, sono state e saranno anche in futuro le scommesse vincenti della piccola repubblica centroamericana […]
Il risultato positivo è testimoniato dal tasso di abitanti censiti sotto la linea della povertà, che risulta essere al 16%, dato che emergere in forte controtendenza se paragonato agli altri stati centroamericani, la cui media è del 46% di abitanti sotto la soglia della povertà. Nel febbraio 2010, a seguito delle elezioni presidenziali, Laura Chinchilla Miranda, esponente del Partito di Liberazione Nazionale, è stata chiamata a guidare la repubblica costaricana.
A tal proposito ha esplicitato la volontà di incrementare i posti di lavoro, al fine di garantire ai giovani una sicurezza economica e nuovi sbocchi professionali tramite l’iniziativa “Empleos Verdes”, creando nuove professionalità e posti di lavoro in campo ambientale. Tuttavia la Svizzera del Centro America deve fronteggiare la piaga della criminalità, la quale ha portato a un incremento del 50% di denunce di rapina dal 1998 e a un aumento da 6 a 11 omicidi negli ultimi otto anni. Pertanto la sicurezza dei cittadini è destinata ad entrare nelle priorità del nuovo Governo, il quale si propone di affrontare la sfida contro il crimine organizzato, la violenza e il narcotraffico puntando sulla prevenzione del fenomeno […]
[Nota: L’articolo originale, di Saverio Ragazzi, è pubblicato su Equilibri.net e coperto da copyright. Ripreso dietro autorizzazione].