Testimonianze dal Marocco tra manifestazioni e repressione

[Italianainmarocco è il blog di un’italiana espatriata in Marocco diversi anni fa. In questo post raccogliamo le sue traduzioni di alcuni articoli pubblicati recentemente da riviste e siti marocchini]

28 marzo: manifestazioni pacifiche in alcune città del regno

Delle manifestazioni pacifiche sono state organizzate domenica 27 marzo nelle città di Al Hoceima, Tangeri, Fes e Casablanca, con la partecipazione di attori politici, rappresentanti della gioventù e dei sindacati, nonché attivisti per i diritti umani e della società civile.
Nella città di Al Hoceima e nelle regioni limitrofe, i manifestanti hanno scandito slogan in cui reclamavano il diritto al lavoro, all’istruzione, alle cure mediche e incitavano alla lotta contro la corruzione.
Durante questi eventi, organizzati dal “movimento 20 febbraio“, i manifestanti hanno rivendicato anche la riforma del sistema giudiziario, la lotta contro il clientelismo e la corruzione.
A Tangeri, rappresentanti politici, sindacati e associazioni cittadini hanno organizzato nel quartiere Béni Makada un sit-in per rivendicare riforme politiche, economiche e sociali.
I circa 300 partecipanti al sit-in chiedevano delle riforme costituzionali per istituire una separazione dei poteri, per consacrare democrazia e Stato di diritto.
A Fes, circa 400 manifestanti hanno aderito alla marcia pacifica organizzata dal “movimento 20 febbraio”.
Formata da membri locali del movimento, militanti della Confederazione democratica del lavoro, da movimenti studenteschi e associazioni, i partecipanti a questa marcia hanno scandito slogan “No al carovita”, “No alla marginalizzazione dei giovani diplomati”, “Si a una giustizia indipendente”.
Anche a Casablanca politici ed associazioni hanno organizzato un sit-in di protesta.
A Essaouira, il coordinamento del “movimento 20 febbraio” ha organizzato un incontro sulle prospettive d’azione del movimento. Durante l’incontro i partecipanti hanno sostenuto l’elaborazione di una costituzione che sancisca la separazione dei poteri e la costituzionalizzazione dell’Amazighità.
[Articolo originale qui].

27 marzo: Rabat, manifestazione d’insegnanti dispersa con la violenza

Una manifestazione d’insegnanti dell’educazione nazionale è stata brutalmente dispersa giovedì 24 marzo a Rabat. Diverse persone sono rimaste ferite durante gli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine.
Gli insegnanti protestavano per il terzo giorno di fila, chiedendo maggiori diritti e migliori condizioni di lavoro. Le manifestazioni precedenti, tenutesi in prossimità del Ministero della Pubblica Istruzione, si erano svolte senza incidenti. Tutto è degenerato quando i manifestanti hanno cercato di continuare la manifestazione davanti all’ufficio del Primo ministro.
“Prima hanno cercato d’impedire che manifestassimo, poi hanno dato l’ordine alla polizia di picchiarci”,  spiega alla Reuters Mohamed Talbi, uno degli organizzatori della manifestazione. “L’intervento è stato violento e barbaro, causando almeno quattro feriti gravi”.
Rachid Benbir, un altro manifestante aggiunge: ” Un funzionario mi ha colpito con un megafono sulla faccia e molti insegnanti sono stati picchiati. Delle maestre sono state insultate e i loro veli strappati.
[Articolo originale qui]

26 marzo: a Rabat violenta aggressione della polizia contro un manifestante

Abdessalam Labyad, militante del “movimento 20 febbraio”, ha subito un’aggressione selvaggia sabato pomeriggio 26 marzo 2011 a Rabat, rimanendo gravemente ferito alla testa.
[Il video è sconsigliato alle persone sensibili]

[Traduzioni degli articoli originali in francese di Italianainmarocco]

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