Tecnologie umane e "glocali" per affermare trasparenza e partecipazione

Con la transizione verso la seconda fase del Technology for Transparency Network, progetto mirato a definire partecipazione civica e trasparenza dell’operato governativo soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, si sta procedendo a classificazione e ordinamento delle decine di organizzazioni descritte sul sito stesso. L’obiettivo è quello di rendere più semplice per gli utenti il reperimento dei progetti, non solo a partire dal Paese dove si svolgono, ma anche dal tema o dal settore su cui sono focalizzati e dai diversi strumenti utilizzati.

All’uopo si è provveduto a una breve presentazione [scaricabile in PDF] sulle cinque lezioni più importanti apprese finora riguardo all’utilizzo di strumenti online e mobili per promuovere la trasparenza e la responsabilità delle autorità. In estrema sintesi, si può stabilire che la tecnologia consente ai cittadini di raccogliere dati e poi li aiuta a navigare e comprendere quei dati, mentre per raggiungere il maggior numero di persone, bisogna usare tecnologie mobili e soprattuto occorre non reinventare la ruota bensì essere flessibili. Ciò si traduce in una conlcusione tanto semplice quanto spesso difficile da applicare:

In un mondo diversificato come l’attuale, è importante iniziare considerando gli strumenti accessibili rispetto a quanti vogliono coinvolgersi su un certo tema. La tecnologia più avanzata può fallire se la gente non la conosce, o se è troppo costosa o poco adattabile ai loro obiettivi. Ciò significa essere disponibili a rinunciare a tecnologie complesse se quello di cui la comunità ha bisogno sono SMS e iniziative basate sui programmi radiofonici. Significa costruire siti web semplici, senza immagini se la banda è limitata. Soprattutto, vuoldire porre attenzione al contesto di un progetto e adottare la tecnologia solo laddove abbia davvero senso.

Qui l’articolo integrale.

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