Gli USA presentano all’ONU il primo Rapporto sui diritti umani nel Paese

Un’iniziativa di forte impatto che ha già scatenato polemiche e critiche da una parte ed entusiasmi dall’altra. Per la prima volta un’amministrazione americana ha inviato il Rapporto sullo stato dei diritti umani nel Paese alle Nazioni Unite. Un totale di 29 pagine in cui si sottolinea che gli Usa sono sempre stati un paese multi-etnico, multi-razziale e una società multi-religiosa ma in cui si ammette che c’è ancora molto da fare per assicurare eguaglianza per tutti i cittadini e per combattere la discriminazione verso musulmani, ispanici, asiatici, gay… E che in sostanza la tutela dei diritti umani negli Usa è tutt’altro che perfetta ma che c’è tutta l’intenzione di intensificare gli sforzi per migliorarla.

Il Report è stato apprezzato da molte organizzazioni per i diritti umani, ma anche criticato da molti come atto “privo di significato” e in sostanza “ipocrita”. E si sottolinea che esso manca di occuparsi di questioni come la pena di morte o le condizioni carcerarie.

La presentazione ufficiale del Rapporto avverrà il prossimo novembre a Ginevra quando di riunirà il Consiglio dei diritti umani dell’Onu. Tale organismo era stato fortemente ostracizzato dall’amministrazione Bush negli anni scorsi, tanto che gli Usa ne erano usciti lasciando vacante il loro seggio. È stato il presidente Barack Obama a volere il rientro nel Consiglio, altro segnale forte lanciato all’America e al mondo intero sull’inversione di rotta nella politica estera. Un’inversione di rotta che ora gli attivisti dei diritti umani si aspettano anche all’interno del Paese.

Antonella Sinopoli

Giornalista professionista. Per anni redattore e responsabile di sede all'AdnKronos. Scrive di Africa anche su Nigrizia, Valigia Blu, Ghanaway, e all'occasione su altre riviste specializzate. Si interessa e scrive di questioni che riguardano il continente africano, di diritti umani, questioni sociali, letteratura e poesia africana. Ha viaggiato molto prima di fermarsi in Ghana e decidere di ripartire da lì. Ma continua ad esplorare, in uno stato di celata, perenne inquietudine. Direttore responsabile di Voci Globali. Fondatrice del progetto AfroWomenPoetry. Co-fondatrice e coordinatrice del progetto OneGlobalVoice, Uniti e Unici nel valore della diversità.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *