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Il coraggio di un giovane Guarani e il lato oscuro del Brasile

 

È una foto con diritto d’autore, ma noi abbiamo deciso di pubblicarla. Siamo un sito di informazione che non fa profitto, ma il cui scopo è spalancare finestre sulle ingiustizie sociali. Inoltre, il messaggio lanciato dai pochi che hanno diffuso questa immagine è: facciamola girare, facciamo sapere quello che i potenti (compresi i mainstream) vogliono nascondere.

È stata scattata durante la cerimonia di apertura della Coppa del mondo in Brasile. Un’occasione unica, che uno dei tre ragazzi brasiliani il cui compito era quello di liberare le colombe bianche, non si è lasciato scappare. L’occasione per denunciare la condizione dei popoli indigeni e delle loro terre. “Demarcazione subito” è scritto sul piccolo striscione che il ragazzo – appartenente alla tribù dei Guarani – è riuscito a sventolare per un tempo troppo breve, ma sufficiente per uno scatto. Addirittura qualcuno ha gridato allo scandalo e ha sottolineato che si è trattato di sfruttamento di un minore. Persone come queste non sono mai nelle favelas o in territori rubati e circoscritti come zoo. Lì l’infanzia dura davvero poco e si cresce nella stessa ingiustizia subita dagli adulti.

Di questi mondiali vogliamo cogliere un aspetto positivo, vale a dire la possibilità di conoscere storie e realtà di cui molti non sanno neanche l’esistenza. Survival, il movimento dei popoli indigeni offre un inside accurato e semisconosciuto del lato oscuro del Brasile: tribù minacciate, tribù estinte, terre espropriate e, sullo sfondo, i luminosi campi di calcio. Molti costruiti proprio su quelle terre…

 

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