24 Aprile 2024

società civile

Sudan, si allontana la speranza di una transizione democratica

Nello Stato arabo-africano è in corso una spirale di violenza che vede i soldati dell’esercito regolare guidati dal generale Abdel Fattah al-Burhan contro le Forze di Sostegno Rapido guidate dal generale Hemeti. Dal 2019 il Paese ha conosciuto due colpi di stato in pochi anni. Nonostante ciò, la sua società civile si è battuta in prima linea per un futuro migliore e una società libera. Le proteste del 2019 sono passate alla storia come la Rivoluzione Sudanese. Oggi, l’eredità delle piazze e la voglia di libertà delle nuove generazioni rischiano di soccombere sotto i colpi dell’autoritarismo.

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Accordi Italia-Libia, 5 anni di morte e sofferenza nel Mediterraneo

Il Memorandum d’Intesa siglato nel 2017 dal Governo italiano sta per rinnovarsi automaticamente per altri tre anni. Dalla sua firma si è assistito a un drammatico peggioramento del rispetto dei diritti umani nel Paese nordafricano. In aggiunta, l’UE ha irrigidito la sua politica migratoria. Dinanzi agli abusi delle milizie e ai continui respingimenti in mare, alcune realtà associative europee hanno intrapreso un’attività di search and rescue civile e indipendente. Voci Globali ha raccolto la testimonianza di Luca Casarini, uno dei fondatori di Mediterranea Saving Humans e capomissione sulla Mare Jonio.

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Parità di genere ed emergenza climatica, le donne si mobilitano

Nell’ambito della COP25 del dicembre scorso, che di per sé non è stato un successo, è stato approvato un importante documento: il Gender Action Plan, GAP. Numerose associazioni per la tutela delle donne, del gender e dell’ambiente hanno sollevato questioni fondamentali come i diritti umani e il rispetto della diversità di genere, la tutela delle donne delle tribù indigene, di quelle disabili e di tutte coloro che non hanno voce per i loro diritti. Agire per il clima in maniera concreta non può escludere l’operare per il progresso nella parità di genere.

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Donne nere in Tunisia, una vita di esclusione e pregiudizi

Quattro donne, quattro vite diverse, un’unica convinzione: quella di uscire allo scoperto raccontandosi. Secondo le testimonianze di Houda, Sabrine, Rania e Maha, in Tunisia le donne nere spesso vivono l’esclusione sociale o sono vittima di stereotipi e false credenze. Nella rabbia delle loro parole c’è però anche tanta voglia di rivalsa. Partendo da quelle che soltanto in apparenza sono piccole conquiste, come accettare la bellezza naturale dei capelli afro, queste ragazze fanno sentire la propria voce al mondo intero.

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Società civile sotto costante attacco in America Latina

Civicus, organizzazione non profit impegnata nel rafforzamento dell’azione dei cittadini e della società civile in tutto il mondo, ha pubblicato recentemente il suo Rapporto Annuale, “Civil Society Watch Report 2015”, che documenta gravi violazioni delle libertà di associazione, d’espressione e di riunione pacifica in 109 Paesi, 14 di questi in America Latina. I risultati del rapporto si allineano con le crescenti preoccupazioni sulla violenza strutturale che continua a opprimere gran parte della regione, nonostante gli appelli per invertire la chiusura diffusa degli spazi della società.

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I Governi all’attacco della società civile e degli attivisti

Le organizzazioni della società civile di tutto il mondo sono sotto pressione. Equipaggiati di telefoni sofisticati e connessi come mai prima d’ora, hanno scoperto nuovi modi per organizzarsi, per reclamare una maggiore responsabilità ai Governi e far sentire la loro voce nei dibattiti politici. Ma mentre le richieste dei cittadini sono diventate più insistenti e più influenti, molti Governi hanno risposto con un giro di vite. CIVICUS, un’alleanza sociale globale, riporta in un documento che nel 2014 ci sono state gravi minacce alle libertà civili in almeno 96 Paesi nel mondo.

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Cina, l’escalation di violenza nella lotta uigura

Delegittimare la resistenza pacifica della minoranza musulmana sta comportando un inasprimento del conflitto. Negli ultimi anni, c’è stato un tragico aumento di episodi violenti attribuiti al malcontento degli Uiguri presenti in Cina. Mentre il Governo cinese ha dato la colpa alla radicalizzazione islamica e all’istigazione da parte delle forze straniere, le principali organizzazioni internazionali per i diritti umani indicano come cause della crescente instabilità nello Xinjiang l’aggressione sistematica ai diritti degli Uiguri e l’accresciuta militarizzazione da parte dello Stato.

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Razzismo in Europa: riforme strutturali per i Rom

Malgrado i molti soldi spesi e gli sforzi fatti per favorirne l’integrazione, la situazione dei Rom in Europa non sembra migliorare. Valeriu Nicolae, su openDemocracy sottolinea la necessità di riforme che affrontino il problema alla radice. Altrimenti non si riuscirà a contrastare la corrente negativa di un razzismo diffuso che rischia di diventare strutturale.

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