18 Aprile 2024

omofobia

“Quando il Ghana approverà la legge anti LGBTQI, sarò arrestata”

La proposta di legge anti LGBTQI del Ghana (di chiara ispirazione coloniale) rischia di essere una delle più omofobiche e transfobiche al mondo. Angel Maxine, la prima musicista ghanese apertamente transgender ne mette in evidenza le ipocrisie attraverso un video musicale pubblicato su YouTube poco dopo che il disegno di legge era trapelato online nell’estate 2021. Fortemente voluta da forze interne, ma anche esterne al Paese, la legge prevede l’incarcerazione fino a cinque o dieci anni per le persone queer, ma anche per chi le frequenta o ne difende i diritti, la “terapia di conversione” e il “dovere di denunciare”.

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Russia, la legge contro la “propaganda gay” che lede i diritti umani

Sebbene nel 1993 in Russia l’omosessualità sia stata depenalizzata, da allora si sono susseguite numerosi leggi al riguardo. Nel 2013 il già presidente Vladimir Putin firmò un nuovo decreto che proibiva la diffusione di informazioni sulle “relazioni sessuali non tradizionali” ai minori di 18 anni – con il pretesto del rischio spopolamento – limitando di fatto la vita delle persone LGBTIQ e dei gruppi di sostegno. Nonostante la legge sia stata condannata dalle principali istituzioni europee per la tutela dei diritti umani e dalla comunità internazionale, sono stati proposti di recente emendamenti che ne ampliano il campo di applicazione, ponendo ancora più in pericolo i diritti LGBTIQ e la libertà di espressione.

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Nicaragua, il Governo Ortega mette fuori legge i gruppi femministi

Dal 2018, il regime di Ortega ha obbligato 267 ONG nicaraguensi a chiudere, dopo averle sottoposte a forti limitazioni. Chi ne paga le conseguenze sono le parti sociali più vulnerabili come donne e giovani LGBTQI che vedono cadere, con le organizzazioni, anche la protezione dei propri diritti. In un Paese in cui sessismo e omofobia dilagano, una grossa parte della popolazione si ritrova scoperta da qualsiasi tutela. Su 13 rifugi destinati a donne e bambini vittime di violenza di genere, solo 3 sono ora attivi ma costretti a operare clandestinamente pur di non abbandonare i loro assistiti.

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Zak Kostopoulos, storia dell’attivista greco morto di pregiudizio

Il 21 settembre del 2018 l’attivista queer e performer drag noto come Zackie Oh, viene selvaggiamente picchiato nel centro di Atene. In pieno giorno, sotto gli occhi di decine di persone. Muore in ambulanza, con i polsi ammanettati dietro la schiena. Nei giorni successivi i media danno ampio spazio ad una narrativa dell’accaduto totalmente falsata; nel frattempo, le indagini vengono condotte fra approssimazione e depistaggi. Il prossimo 21 ottobre, dopo ben tre anni, si terrà l’udienza per la morte di Zak, divenuto simbolo dell’omofobia che pervade le nostre società.

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Ghana, i movimenti LGBT+ che sfidano pregiudizi e patriarcato

Religione, patriarcato, leggi punitive e morale di ispirazione coloniale. E quindi pregiudizi, qualche volta violenze. Sembra una corsa ad ostacoli quella affrontata ogni giorno in Ghana da omosessuali, trans e queer. Eppure, in questa società fortemente omofobica i movimenti LGBT+ stanno crescendo e sviluppandosi in modo straordinario. Ad oggi sono circa una ventina i gruppi costituitisi a partire dai primi anni del nuovo secolo. Uno dei principali obiettivi è la cancellazione della legge che criminalizza l’omosessualità. In questo reportage storie e testimonianze di chi non vuole nascondersi.

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Genere e omosessualità, in Africa leggi e culture contro i diritti

Nel continente africano, la criminalizzazione dell’omosessualità risale all’epoca della colonizzazione con l’adozione delle “leggi anti-sodomia”. Ancora oggi, tali leggi non sono state abolite, bensì utilizzate dalle élite africane per interessi politici e religiosi. Si afferma che l’omosessualità non abbia mai fatto parte della cultura africana, nonostante studi antropologi sostengono l’esistenza delle relazioni omosessuali già nell’Africa pre-coloniale. Il mondo della cultura, soprattutto l’ambito cinematografico, sta dando il suo contributo per portare a galla il tema e combattere la discriminazione.

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Bosnia, la politica continua a negare il genocidio di Srebrenica

Il Parlamento bosniaco ha nuovamente bocciato la legge volta a criminalizzare il negazionismo sul genocidio del 1995. Dall’altra parte del globo, nel corso del Sundance Festival è stato presentato il documentario “Welcome to Chechnya” dedicato alle purghe contro gli omosessuali avviate dal presidente Kadyrov nel 2017. Intanto, la Gran Bretagna si trova a dover affrontare lo “scandalo” dei sussidi sociali negati o revocati a disabili e malati. Mentre il mondo celebra la Giornata Internazionale delle Zone umide ricordando l’importanza di queste aree per la salute umana e ambientale, in Sudan continuano i negoziati per l’accordo conclusivo di pace che dovrebbe essere siglato entro febbraio.

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Kenya, LGBT: cancellare leggi volute da regime coloniale

L’Alta Corte kenyota ha di nuovo rimandato la decisione sull’abrogazione di due sezioni del Codice Penale che criminalizzano i rapporti omosessuali. Le norme in questione sono state introdotte ai tempi della colonizzazione inglese. Ma se da un lato le disposizioni sono retaggio del XIX secolo, dall’altro nel Paese si avvertono segnali importanti di cambiamento per il futuro. I cittadini non temono più di parlare apertamente della questione e anche di criticare una retorica politica che appartiene al passato.

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Rifugiati LGBTI, diritti che oscillano tra norme e pregiudizi

Secondo dati di ricerca i richiedenti asilo gay, lesbiche, bisessuali, transessuali e intersessuali (LGBTI) devono affrontare molteplici forme di discriminazione, sia da parte delle autorità di Paesi ostili da cui fuggono, sia nelle procedure delle richieste d’asilo di Paesi ospitanti non ancora equipaggiati per affrontare questa particolare situazione. Il punto in Europa ma anche in Africa, in un articolo a firma di Tobias Pellicciari, presidente di International Support – Human Rights per i diritti LGBTI con la collaborazione di Paola Villano, docente di Psicologia sociale all’Università di Bologna.

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“Political comics”, quando il fumetto è impegno apolide

Presentiamo la nuova pagina ufficiale del disegnatore Gianluca Costantini. Lo spazio è una sorta di hub in cui l’autore ha raccolto tutto il suo lavoro politico e sociale a partire dal 2004: le tavole sono numerosissime, e svariate sono anche le collaborazioni giornalistiche ed editoriali nonché con realtà di attivismo sociale tra cui noi di VG.

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