19 Aprile 2024

Internet

Gillmor, giornalisti alzatevi in piedi e siate attivisti

Ci sono argomenti, come la libertà, su cui non si può fare a meno di essere chiari, alzare la voce e diventare attivisti. Il giornalista e scrittore americano Dan Gillmor approfitta del Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia per lanciare un appello a chi fa informazione affinché le libertà fondamentali siano rispettate. “Alzatevi, fate sentire la vostra voce, diventate attivisti, altrimenti lascerete spazio a chi vorrà controllare il vostro, il nostro mondo, la nostra vita”.

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Il prezzo del silenzio: sorveglianza di massa e auto-censura

Nei Paesi liberi, almeno uno scrittore su tre (34%) afferma di aver rinunciato a scrivere o parlare su argomenti scottanti, dopo le rivelazioni di Edward Snowden. E anche i giornalisti temono di essere sorvegliati. Ma ogni volta che un giornalista rinuncia a fare un ricerca su Internet per paura si perde qualcosa, qualcosa sarà raccontato male, una possibilità di creare un dibattito più consapevole scomparirà.

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Il difficile percorso dell’Internet Bill of Rights italiano

Dal 27 ottobre è aperta a pubblica consultazione a tutti i cittadini italiani la bozza di Dichiarazione dei diritti in Internet: nonostante l’evidente importanza di un esperimento come questo, che finora ha avuto pochi precedenti a livello internazionale, la consultazione in corso non ha purtroppo suscitato nel nostro Paese un sufficiente grado di interesse. La bozza resterà accessibile fino al 31 marzo prossimo, ancora disponibile dunque sulla piattaforma online dedicata per alcune settimane.

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Facebook e il rischio di danni alla salute mentale

Negli ultimi dieci anni, Facebook ha aggiunto una nuova dimensione alla vita di oltre un miliardo di persone, e insieme ad altri social network come Twitter e Instagram, ha creato una categoria di legami sociali del tutto nuova. Un numero sempre più ampio di studi nell’ambito della psicologia e delle scienze sociali analizzano il fenomeno dei social media e come stanno cambiando le nostre vite, in meglio o in peggio. Ecco alcuni risultati.

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Guerre informatiche, in gioco l’economia e la libertà

Nella ‘mobile age’ quale il futuro (e il ruolo) di citizen journalism e social media? Gli esempi di Cina, Siria, Ucraina, Ungheria. Mentre il cyberterrorism spaventa sempre più governi, banche e multinazionali. “Pyongyang – ha detto lo storico Hyung Gu Lynn – ha capito che colpire l’economia oggi miete più vittime che destabilizzare la politica. Un gruppo di hacker, per il capitalismo, è più devastante di una testata atomica e chi assedia il web bombarda il pianeta”.

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Africa e censura Internet, nulla di nuovo sotto il sole

In questa infografica pubblicata sul tumblelog Afrographique è sintetizzato il grado di censura esistente nei diversi Paesi del continente africano. Tra i Paesi giudicati più liberi emergono il Kenya e il Sudafrica; tra i fanalini di coda, senza sorpresa troviamo l’Etiopia, il Sudan e l’Egitto.

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Come proteggersi dalle insidie del mondo digitale

Hacker, furti dell’identità, attacchi alla privacy, pedofilia… I reati on line si sono moltiplicati, ma ci si può difendere. Sul web c’è tutto. Proprio lì, dove esiste il problema, si può trovare anche la soluzione. In questo articolo una serie di consigli e di informazioni per conoscere i cybercrime più diffusi – e anche quelli meno noti o più difficili da riconoscere – e per affrontarli. Si scopre anche che non bisogna essere esperti di computer e di sistemi informatici per diventare più scaltri e attenti.

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Informazione dal basso e uso democratico della parola on line

Internet, World Wide Web, Rete aperta e condivisa: come l’evoluzione della tecnologia cambia la comunicazione. Da platea passiva e unicamente orientabile, attraverso il canale unico dei media tradizionali, la “massa” ha finalmente trovato il modo per esprimersi liberamente, democraticamente, al di là di ogni filtro istituzionale. E il cittadino diventa giornalista.

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Cina, XVIII Congresso PCC: quanto sono “social” i nuovi leader?

Si è chiuso il XVIII Congresso del Partito Comunista: sono stati eletti i 205 membri permanenti del Comitato centrale (tra cui 10 donne) e definiti il Politburo e il Comitato permanente; attesa la nomina a segretario generale di Xi Jinping in sostituzione di Hu Jintao, oltre al suo vice Li Keqiang futuro premier. In questo post di China Files un’analisi sui principali protagonisti del Congresso e il loro rapporto con la Rete.

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