20 Aprile 2024

giustizia internazionale

Figli di stupri di guerra, per la pace oltre la barriera dello stigma

A livello mondiale, i bambini nati durante i conflitti da madri vittime di violenza non emergono ancora come soggetti di giustizia e assistenza sanitaria. Considerati come “figli del nemico”, attorno alle loro storie vige indifferenza e confusione. La negligenza delle istituzioni li priva dei diritti fondamentali, vulnerabilità ed emarginazione caratterizzano i vissuti di questi bambini. Ma c’è tra loro chi racconta la propria storia e chi, tra la società civile, si batte per la loro protezione, e per la pace futura.

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Ruanda, aperto a Parigi primo processo per genocidio

“Un processo storico”, così fonti di stampa africane definiscono la vicenda giudiziaria che vede, a vent’anni dal conflitto tra hutu e tutsi, un ex ufficiale dei servizi segreti del Ruanda rispondere di fronte a un tribunale francese dell’accusa di aver istigato e contribuito al genocidio, la cui commemorazione avverrà il 7 aprile prossimo. Sullo sfondo, la complessa relazione tra la Francia e il Ruanda, contrassegnata da ambiguità e malcelata diffidenza reciproca.

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CPI, la corte internazionale che “giudica” solo l’Africa

L’idea di una giustizia globale, sovranazionale, affrancata dai giochi di forza delle singole potenze e dunque indipendente e imparziale è l’elemento trainante che ha portato alla nascita della Corte Penale Internazionale. Ma nei suoi dieci anni di vita la Corte ha dimostrato una “parziale imparzialità” agendo solo nei confronti di leader e militari africani.

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