24 Aprile 2024

capitalismo

Confini e frontiere rimangono espressione della violenza coloniale

Dopo essere stato a lungo discusso e contestato, il Nationality and Borders Bill è diventato legge. Una legge da molti considerata disumana, in base alla quale lo Stato potrà privare gli individui della cittadinanza senza preavviso e la Guardia Costiera dovrà respingere le imbarcazioni che tentino di attraversare la Manica senza autorizzazione. Se la Gran Bretagna continua ad attuare politiche di stampo colonialista, lo stesso si può dire dell’Unione Europea che ha ormai adottato l’esternalizzazione delle frontiere come merce di scambio all’interno degli accordi con i Paesi africani e mediorientali.

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Covid-19, cambiamento climatico e duplice rottura metabolica

Agroindustria e pandemie: qual è il nesso che le lega? Gli allevamenti intensivi e le filiere della distribuzione globale generano canali per l’evoluzione, la proliferazione e la trasmissione su scala mondiale di virus letali. Da oltre un quarto di secolo gli epidemiologi ci mettono in guardia prospettando l’ipotesi di un’epidemia capace di sopraffare l’umanità. Un’umanità stremata e svilita dalla legge del capitale, impantanata nelle logiche del profitto secondo le quali la prevenzione di una pandemia non viene implementata perché non redditizia.

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Corea del Sud, la stanca tigre asiatica consumata dallo stress

Benvenuti a Seul, esplosa negli ultimi decenni come un fuoco d’artificio. In città è giorno anche di notte: i mercatini e i centri commerciali rimangono aperti fino all’alba, i cartelloni pubblicitari e le luci al neon brillano come stelle, affiancati dalle insegne della Samsung e della Hyundai, mentre il K-Pop infuria in ogni karaoke bar. Tutto ciò ha però un prezzo: la Corea è il Paese che lavora di più al mondo, anche 14 o 15 ore al giorno. La conseguenza è solitudine e alienazione. Spesso i lavoratori finiscono per isolarsi nella loro sofferenza, o per prendere decisioni drastiche.

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Demoralizzati a vita, il prezzo della felicità illusoria dei consumi

La cultura del consumismo sta creando una crescente crisi psico-spirituale. Alla più conosciuta depressione – che affligge un’ampia porzione della popolazione – si affianca la cosiddetta “demoralizzazione”. Emblema di una società sempre più disumanizzata, gli individui demoralizzati sono incapaci di assegnare un senso alle cose e la giusta importanza ai bisogni primari. Come affrontare tale perdita di valori? Nel’articolo cause, effetti e possibili soluzioni, anche attraverso il pensiero di antropologi e sociologi. Ne emerge che bisognerebbe trattare una cultura malata piuttosto che gli individui che ad essa appartengono.

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La morte di Mandela e gli apartheid del XXI secolo

Ufficialmente l’era dell’apartheid è finita, nelle leggi e nelle politiche del Sudafrica, ma il mondo sta affrontando nuove forme di separatismo che si stanno sempre più consolidando con un impatto fatale – questa volta su scala globale. Dal potere delle corporation transnazionali alla sicurezza ambientale, le iniquità dell’ordine globale contemporaneo richiedono responsabilità e creatività di tutti noi nel prendere decisioni urgenti contro le complicità personali, legali, politiche, economiche con gli apartheid oppressivi del XXI secolo.

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“Pop Economix”, il grande show della finanza globale

Dopo il “Pop Economix Live Show”, spettacolo multimediale che racconta della crisi globale che ci ha investito, già presentato in oltre 80 città italiane nel corso degli ultimi tre anni, la casa editrice Becco Giallo presenta il fumetto “POP ECONOMIX – Il grande show della finanza che ha innescato la crisi”, opera che intende spiegare la crisi economica in modo semplice e preciso. “La base stessa della crisi sono le diseguaglianze. Oggi, di fatto, siamo lanciati verso un baratro e ci viene chiesto di accelerare.”

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