16 Aprile 2024

bracconaggio

Ecoturismo, la pandemia spinge a bracconaggio e tour virtuali

Il contesto globale sta rivelando le fragilità del turismo ecologico: senza visitatori un intero sistema di guadagno viene a mancare. E in molte delle riserve naturali in Africa, Asia e Sud America, il bracconaggio sta tornando a essere una delle principali fonti di profitto per le popolazioni locali, ma soprattutto per bracconieri di professione. Da questa crisi possono però nascere nuove possibilità, come dimostra il progetto ECOTOUR ideato in Africa Occidentale e che punta allo sviluppo del turismo virtuale. La pandemia porta, dunque, anche a riflettere e a cercare soluzioni alternative di guadagno.

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Nel cuore dell’Africa l’agonia di animali, parchi e riserve

Si continua a morire al Parco Virunga, in Repubblica Democratica del Congo. La sopravvivenza del più antico parco dell’Africa continua ad essere appesa a un filo, ma nel Paese non se la passano certo meglio gli altri parchi, sui quali incombono le stesse minacce: bracconaggio, distruzione dell’habitat, presenza di milizie armate e ricerca di minerali preziosi. Le cause della distruzione di un patrimonio di tutta l’umanità, quale era e in parte rimane l’eccezionale biodiversità dell’immenso territorio della RDC sono diverse, alcune complesse e altre meno, ma tutte legate a un modello di società non più sostenibile.

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Elephant Action League: “Se compri avorio, uccidi persone”

Questo è lo slogan dell’ultima campagna lanciata il 26 gennaio scorso da EAL, organizzazione indipendente che ha come missione quella di contrastare i crimini contro la fauna selvatica e le foreste. Andrea Crosta,  direttore esecutivo e co-fondatore della ONG, racconta a Voci Globali come il traffico sia storicamente legato, fin dai tempi della schiavitù, allo sfruttamento di comunità povere e svantaggiate in Africa.

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La Rete sulle tracce dei bracconieri, mercenari senza scrupoli

Il fenomeno del bracconaggio è cresciuto a tal punto che, ormai da tempo, non rappresenta più un aspetto privato che riguarda cacciatori e personaggi senza scrupoli che uccidono per far soldi o per diletto, ma è un problema che riguarda l’intero pianeta e la sua conservazione. E sta producendo – e produrrà – danni che non sono molto lontani dal manifestarsi.In occasione del World Wildlife Day il 3 marzo prossimo, un’inchiesta di Voci Globali sulle attività online a contrasto dei cacciatori di frodo.

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