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L'azienda fondata da Rangina Hamidi,Kandahar Treasure. Flickr/Thunderbird School of Global Management in licenza CC

Afghanistan, è il momento di investire nella scuola e nelle ragazze

5 Maggio 2021 Luciana Buttini adolescenti in afghanistan, afghanistan, attualità, bambine afghane, bambini afgani, futuro afghanistan, istruzione femminile, istruzione pubblica, libero accesso all'istruzione, ministero dell'istruzione, Rangina Hamidi

Un’intervista a Rangina Hamidi, la prima ministra afghana all’Istruzione. La donna, da anni impegnata nel processo di ricostruzione del Paese, riflette principalmente sul ruolo svolto dalle giovani nella società afghana e sul loro graduale percorso di emancipazione scolastica. La priorità attuale del Ministero è quella di investire in nuove infrastrutture scolastiche colmando al tempo stesso le carenze di personale docente e di iscrizioni femminili. L’obiettivo di questi sforzi è garantire un’istruzione universale ed equa a tutti gli studenti afghani. Anche se ora il loro futuro è condizionato dal ritiro delle forze Usa e Nato e dalla possibile rivalsa jihadista.

Contaminazione di mine nel mondo al 2019

Mine anti-uomo, dai pappagalli verdi a quelle costruite in casa

31 Marzo 2021 Michele Ramadori afghanistan, attualità, campagna italiana contro le mine, convenzione di Ottawa, emergency, Gino Strada, Giornata mondiale contro le mine, guerra, iraq, ISIS, Mine action, mine antiuomo, misar, pappagalli verdi, tecnovar, unicef, valsella, yemen

“Ho visto intere famiglie distrutte dalle mine, rovinate da amputazioni di gambe e braccia operate al fine di salvare vite”. Con queste parole Emanuele Nannini – Director Emergency and Development Area di Emergency – ci ha introdotto alla sua lunga esperienza sul campo in Paesi martoriati dalle presenza di mine anti-uomo. Ordigni utilizzati ancora oggi in aree del mondo coinvolte in conflitti interminabili o disseminati in un passato di violenza. Esistono le armi – e le mine – perché esiste la guerra, la guerra va ripudiata come strumento di risoluzione delle controversie. Perché la guerra – per dirla con Erasmo da Rotterdam – “piace solo a chi non la conosce”.

Afghanistan - Flickr Creative Commons DVIDSHUB

Afghanistan, la pace che rischia di riportare i talebani al potere

14 Dicembre 2020 Violetta Silvestri afghanistan, attualità, burqa, colloqui di Doha, colloqui intra-afghani, diritti civili in afghanistan, diritti delle donne, donne afghane, emirato islamico, guerra in afghanistan, libertà in afghanistan, negoziati di pace, talebani, terrorismo islamico

A Doha, in Qatar, si sta decidendo il futuro della nazione afghana. Sono in corso, infatti, negoziati storici, che mettono uno dinanzi all’altro il gruppo talebano e il Governo eletto di Kabul. Il Paese, però, resta teatro di violenze, come testimonia l’uccisione della giornalista Malalai Maiwand avvenuta probabilmente per mano talebana o delle forze IS. Garantire diritti, libertà, democrazia sono priorità che, molti temono, non saranno nemmeno negoziate a Doha. Con i talebani legittimati partner politici, l’emirato potrebbe riprendere potere. E le donne perdere ogni più piccola speranza di emancipazione.

Angola, ancora proteste contro il carovita e la crisi economica

7 Novembre 2020 Tiziana Carmelitano accordo USA-talebani, afghanistan, africa, ambiente, angola, attualità, cessate-il-fuoco umanitario, colloqui intra-afghani, corruzione, Covid-19, crimini di guerra, deforestazione, diritti umani, energie rinnovabili, gender equality, giustizia sociale, ineguaglianza di genere, Nagorno Karabakh, olio di palma, politica internazionale, proteste

A Luanda, le manifestazioni di piazza si sono trasformate in scontri violenti. Il Senato italiano ha approvato un emendamento alla “Legge di delegazione europea” per anticipare la fine degli usi energetici dell’olio di palma e di quello di soia. Secondo il nuovo report dell’EIGE, la parità di genere nell’ambito dell’UE non sarà raggiunta prima di 60 anni. Il Qatar svolgerà il ruolo di mediatore nel processo di pace tra il Governo di Kabul e i Talebani. L’ONU denuncia possibili crimini di guerra nel conflitto del Nagorno-Karabakh.

Mortalità perinatale, una tragedia globale del tutto trascurata

24 Ottobre 2020 Tiziana Carmelitano afghanistan, africa, alluvioni, ambiente, attualità, brogli elettorali, cambiamenti climatici, diritti delle donne, diritti umani, disastri naturali, diseguaglianza sociale, economia di guerra, elezioni Guinea, giustizia sociale, incendi, inondazioni, mortalità perinatale, natimortalità, politica internazionale, sanzioni, siria, test di verginità

Secondo Unicef, OMS, Banca Mondiale, Dipartimento Affari Economici e Sociali ONU, la natimortalità si concentra nei Paesi a reddito basso e medio-basso a causa delle enormi diseguaglianze sociali. L’AIHRC rinnova l’appello alle istituzioni afghane affinché aboliscano il “test di verginità”. Un nuovo studio mostra come i cambiamenti climatici abbiano determinato l’aumento dei disastri naturali. L’UE impone misure restrittive mirate contro 7 ministri siriani di recente nomina. Mentre, in Guinea è caos sui risultati elettorali. L’opposizione denuncia possibili brogli.

Foto dell'utente Flickr Apionid - Licenza CC

Guerre e clima, un nuovo studio conferma il pericoloso legame

18 Aprile 2020 Tiziana Carmelitano aborto, afghanistan, africa, ambiente, Aslam Farooqi, attualità, autodeterminazione dei popoli, cambiamenti climatici, conflitti armati, Covid-19, diritti umani, disastri naturali, estradizione, giornalisti uccisi, giustizia sociale, ISIS, libertà di stampa, marocco, messico, Pakistan, politica internazionale, sahara occidentale, salute sessuale e riproduttiva, siccità, sudafrica, terrorismo

Un team di ricercatori del PIK, dopo aver esaminato una serie di dati scientifici, ha ribadito la stretta connessione tra catastrofi ambientali e insorgenza di conflitti armati. Cento ONG, intanto, hanno chiesto alle istituzioni europee di vigilare per garantire l’accesso, da parte degli Stati, ai servizi abortivi durante la pandemia da Covid-19. Il Pakistan, invece, pretende l’estradizione del leader dell’ISIS-K, arrestato dalle forze di polizia afghane. Mentre un altro giornalista viene assassinato in Messico, si rinnova la tensione tra Marocco e Sudafrica in relazione alla questione del Sahara Occidentale.

Manifestazione Algeri - Foto tratta da Wikimedia Commons in Licenza CC

Algeria, Hirak non demorde. Il suo obiettivo resta la democrazia

7 Marzo 2020 Tiziana Carmelitano accordo USA-talebani, afghanistan, Al Qaeda, algeria, attualità, barriera corallina, biodiversità marina, diritti umani, discriminazioni di genere, flussi migratori, gender pay gap, giustizia sociale, Grande Baia Australiana, grecia, Hirak, Lesbo, parità salariale, profughi siriani, rivoluzione del sorriso, rotta balcanica, talebani, trivellazioni

Nel Paese maghrebino, la “rivoluzione del sorriso” compie un anno. Ma le proteste non si fermano: i manifestanti continuano a chiedere uno “Stato civile e non militare”. Intanto, le ostetriche dell’Ontario ottengono, dopo una lunga battaglia legale, il riconoscimento della parità salariale. Anche gli ambientalisti australiani hanno qualcosa da festeggiare: la multinazionale Equinor non trivellerà la Great Australian Bight. Sull’isola di Lesbo, invece, è piena emergenza umanitaria in seguito all’apertura delle frontiere turche. In Afghanistan, pochi giorni dopo la firma dell’accordo di pace USA-Talebani, riprendono le ostilità.

Afghanistan, l’emigrazione rischiosa di adolescenti senza futuro

28 Ottobre 2019 Stefano Battain abusi minori afgani, adolescenti in afghanistan, afghanistan, attualità, bambini afgani, emigrazione afghanistan, guerra Afghanistan, guerra in afghanistan, iran, migranti, ragazzi afgani

Raccontiamo la storia di Adbul e Masoud – nomi di fantasia – che assomiglia a quella di tanti altri ragazzi della loro età. La breve narrazione, riferita a fatti accaduti lo scorso anno, si basa su fatti reali e informazioni di prima mano, e sul profilo, le esperienze e le dinamiche socio-economiche di molti giovanissimi afgani che ogni giorno passano il confine per e dall’Iran con conseguenze estreme nelle loro vite. Costretti a partire dietro la spinta della necessità e con il consenso delle famiglie, subiscono poi violenze di ogni tipo e di alcuni si perderanno completamente le tracce.

Afghanistan, pace difficile senza apporto negoziale delle donne

28 Gennaio 2019 Elena Intra accordi di pace, afghanistan, attualità, diritti delle donne, donne, donne al potere, guerra, guerra in afghanistan, idee, medio oriente, openDemocracy, processo di pace, talebani

Dopo anni di conflitto, i colloqui di pace tra il Governo afgano e i Talebani rappresentano un punto di svolta fondamentale nella storia della regione. Un aspetto essenziale per garantire e mantenere la pace è l’inclusione delle donne nei negoziati. Già da tempo esse svolgono un ruolo cruciale a più livelli per raggiungere la stabilità. Non basta però una rappresentazione formale, occorre che svolgano un ruolo attivo e influente all’interno del processo al fine di assicurare una concreta parità di diritti e un vero cambiamento nella futura società afgana.

Afghanistan, Maryam Sama: dalla politica in tv al Parlamento

17 Gennaio 2019 Angelo Calianno afghanistan, attualità, democrazia, donne afghane, donne in politica, elezioni, elezioni parlamentari afghanistan, Maryam Sama, video, Wolesi Jirga

Emersi i risultati elettorali del voto parlamentare in Afghanistan dove i cittadini sono andati al voto per eleggere i candidati della Wolesi Jirga, la Camera bassa del Parlamento. Tra loro anche una donna, la più giovane che siederà sugli scranni dell’istituzione del Paese. Si chiama Maryam Sama, è una giornalista e conduce le tribune elettorali di un’emittente televisiva. Il suo messaggio all’Occidente: “Non soffermatevi sulla questione velo. Qui i problemi veri sono evitare gli stupri, evitare le violenze, non essere declassate o discriminate sul lavoro solo per il fatto di essere una donna”.