18 Aprile 2024

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Ecoturismo, la pandemia spinge a bracconaggio e tour virtuali

Il contesto globale sta rivelando le fragilità del turismo ecologico: senza visitatori un intero sistema di guadagno viene a mancare. E in molte delle riserve naturali in Africa, Asia e Sud America, il bracconaggio sta tornando a essere una delle principali fonti di profitto per le popolazioni locali, ma soprattutto per bracconieri di professione. Da questa crisi possono però nascere nuove possibilità, come dimostra il progetto ECOTOUR ideato in Africa Occidentale e che punta allo sviluppo del turismo virtuale. La pandemia porta, dunque, anche a riflettere e a cercare soluzioni alternative di guadagno.

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Sierra Leone, il popolo che reagisce stringendosi alla comunità

Nel Paese africano il distanziamento sociale, necessario per rispondere alla pandemia da Covid-19, risulta quasi impossibile da mettere in pratica. I sierraleonesi sono abituati alla vita comunitaria. La collettività è un modus vivendi, attraverso il quale fronteggiare ogni sorta di difficoltà. In questo momento storico, anche in ragione della cruenta guerra civile vissuta e dell’esperienza Ebola, temono l’insorgere di nuove violenze legate alle misure per contenere l’epidemia. E ancor di più, cercano nella propria comunità la forza per andare avanti.

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Migrazioni, arti performative, città e forme di resistenza

Arti performative come strumento per promuovere azioni in comune nelle nostre città, per alimentare mutualità tra cittadini, abitanti, immigrati e nuovi arrivati, spazio di lotta contro le pronunce non inclusive che marginalizzano i migranti. Atlas of Transitions Biennale promuove una settimana di dialoghi e incontri dal titolo Performing Resistance. Uno spazio digitale che indaga il rapporto tra arti, migrazioni e città inclusive con interventi di studiosi, curatori e artisti internazionali. Gli incontri, aperti a tutti e gratuiti, si svolgeranno in streaming dal 16 al 20 giugno su Facebook e YouTube.

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Lalibela, nel sito UNESCO chiuso ai turisti si immagina il domani

La pandemia da Covid-19 sta impattando in modo assai negativo il turismo a livello globale. Per l’Africa – la cui economia in certi luoghi si basa fortemente su questo settore – il problema comincia ad assumere proporzioni preoccupanti. A Lalibela, città monastica e sito culturale UNESCO, rinomata per le 11 chiese monolitiche scavate nella roccia, le comunità locali stanno vivendo profonde difficoltà anche per la mancanza di aiuti statali. Voci Globali ha incontrato Alex Abibil, nativo della zona e guida turistica specializzata, che ci racconta la complessa situazione degli ultimi mesi dal punto di vista professionale e personale.

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America Centrale, UNHCR: si aggrava crisi degli sfollati interni

In Honduras, El Salvador e Guatemala i gruppi criminali stanno approfittando del lockdown per rafforzare il loro controllo sulle comunità degli sfollati interni. La Danimarca punta sull’“eolico offshore” per ridurre le emissioni inquinanti del 70% entro il 2030. La Francia intanto abolisce, dopo 75 anni, il franco CFA in 8 Paesi dell’Africa Occidentale. Il presidente della Federcalcio haitiana, Yves Jean-Bart – noto come “Dadou” – è accusato di violenza sessuale ai danni di alcune giovani atlete. Cresce la tensione diplomatica USA-Russia in ragione del processo per spionaggio a carico dell’ex marine statunitense Paul Whelan.

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Sanzioni economiche e pandemia, come peggiorare la crisi

Cosa c’entrano le misure sanzionatorie con la pandemia? Il legame, purtroppo, esiste e riguarda i diritti fondamentali delle popolazioni. Stati in endemica difficoltà economica e fragilità politico-sociale, quali Iran, Venezuela, Cuba o lo Zimbabwe, potrebbero subire il colpo mortale dal connubio epidemia-sanzioni. Questo a causa soprattutto dell’intransigente politica di pressione USA, che continua a bersagliare i Paesi nemici con misure restrittive economiche e finanziarie. Impedendo, così, l’arrivo di beni di prima necessità, tra cui farmaci e dispositivi per la cura del Covid-19, e inasprendo la spirale di povertà delle nazioni sottoposte a embargo.

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Hate speech, tra vuoto giuridico e impegno della società civile

Sebbene la comunità internazionale sia consapevole – alla luce di esperienze passate – che il passo dai discorsi ai crimini d’odio può essere assai breve, non esiste ad oggi una definizione giuridica univoca della fattispecie. Il vuoto normativo determina una serie di conseguenze pratiche, soprattutto nell’elaborazione di valide risposte di contrasto in ambito digitale. In detto contesto, la società civile ha assunto un ruolo fondamentale. Amnesty International Italia ha istituito un’apposita Task Force, che opera online. Voci Globali ha intervistato la dottoressa Maria Rosa Sora, membro del coordinamento della TF.

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L’isolamento dei disabili, 4 mln di invisibili, con o senza Covid

Il distanziamento sociale che noi tutti stiamo sperimentando in ragione della pandemia da coronavirus, non rappresenta nulla di nuovo per le tante persone con disabilità. L’esclusione sociale tocca gli adulti così come bambini e ragazzi in età scolare. Riguardo questi ultimi, nonostante l’Italia sia stata tra i primi Paesi europei ad abolire le classi differenziali, la didattica già in circostanze normali presenta grosse lacune. Quella a distanza si sta dimostrando oltremodo inadeguata. Il maggior timore di genitori e associazioni a tutela dei diritti è che la questione “disabilità” continui a rimanere ai margini dell’agenda politica.

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Siria condanna politica annessionista di Israele nella West Bank

Damasco chiede un’azione internazionale per fermare l’inglobamento israeliano di parte della Cisgiordania, il cui inizio è previsto per il 1°luglio. L’ONU sollecita i Governi nazionali a garantire parità di diritti ai disabili durante la pandemia da Covid-19. Uno studio accademico rivela la correlazione tra inquinamento da cobalto e difetti congeniti dei neonati in RDC. Gli attivisti thailandesi invocano giustizia per il massacro delle “camicie rosse”, avvenuto 10 anni fa. E la FAO esprime preoccupazione per la potenziale crisi alimentare dovuta all’invasione di locuste in Africa orientale.

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Il pianeta Terra è a pezzi, all’uomo la parte di carnefice e vittima

Deforestazione illegale, urbanizzazione selvaggia, industrializzazione senza controllo, agricoltura intensiva: lo sfruttamento senza scrupoli del pianeta continua a ritmi intensi. Quale impatto sulla natura e sulla stessa vita, anche quella di noi esseri umani? Grave e irreparabile, se non si interviene subito. Il tempo sta finendo e l’ecosistema sta perdendo il suo equilibrio. Una cattiva notizia soprattutto per gli esseri umani, che sono i primi ad aver provocato disastri ambientali senza precedenti e per i quali non si vedono in atto azioni risolutive.

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