24 Aprile 2024

Autore: Benedetta Monti

Diritti umani e religione in Bangladesh, un difficile equilibrio

La recente ondata di uccisioni cruente di blogger critici dell’Islam – la religione di stato del Bangladesh, indica i crescenti rischi che gli attivisti per i diritti e lo sviluppo devono affrontare in questa nazione mentre si muovono in un contesto sempre più intollerante e pericoloso. In realtà, nel corso del decennio precedente, il Bangladesh avrebbe potuto rivendicare il proprio ruolo come nazione portavoce di una società relativamente più tollerante e pluralista all’interno del mondo islamico.

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In vendita le testimonianze della storia africana

Opere d’arte storiche in vendita sui mercati europei, spesso illegalmente: ma in Africa il tema non suscita sufficienti reazioni. Il Consiglio Internazionale dei Musei, ha inserito alcuni manufatti africani in una Lista Rossa. Vi si afferma che questi manufatti sono così importanti per comprendere la civiltà e la storia africana che in nessuna circostanza dovrebbero essere esportati al di fuori del loro Paese di origine o essere messi in vendita. Sulla Lista Rossa ci sono terracotte provenienti dal Burkina Faso, dalla Costa D’Avorio e dal Ghana, dal Mali, dal Niger e dalla Nigeria.

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Turchia, dritti in carcere i giudici che sfidano il potere

Le elezioni non sono andate come voleva il presidente turco, Erdoğan, che voleva trasformare la Turchia in una repubblica presidenziale. La deriva autoritaria è stata però fermata nella urne. Il suo partito, AKP, ha ottenuto il 40,8%, il partito filocurdo ha raggiunto il 12,9% conquistando così 82 deputati. I nazionalisti il 16,4%. Ora il partito islamico non potrà governare da solo, avendo infatti solo una maggioranza relativa. In questo articolo la situazione alla vigilia del voto e la politica di arresti e violazioni nei confronti dell’opposizione, magistrati e giornalisti.

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Yemen, un conflitto destinato a non spegnersi

Mentre si aggrava la crisi umanitaria nel Paese, l’Arabia Saudita ha allentato la pressione militare – almeno per ora. Tuttavia non sembra che sia in vista la fine del conflitto. L’Arabia Saudita difficilmente si tirerà indietro, almeno fino a che la minaccia posta dagli Houthi alla stabilità dello Yemen – e l’intromissione iraniana – sarà respinta. Come ha spiegato il teorico della guerra Carl von Clausewitz, il conflitto potrebbe avere le sue regole, ma la logica di fondo è sempre politica, e nello Yemen, come in Siria, in Iraq e in Libia, è molto evidente.

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Baltimora, la resistenza all’oppressione come diritto umano

“Quando gli oppressi cominciano a ribellarsi viene loro consigliata la strada di M. L. King”. L’opinione di un attivista nero, mentre il razzismo è esploso nuovamente in seguito alla reazione della gioventù nera ad un altro brutale omicidio compiuto dagli agenti di polizia. “L’attenzione si è spostata dall’omicidio di Freddie Gray e dalla violenza di Stato alle forme di rivolta degli afroamericani e al trauma generato da una continua condizione di violenza.”

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No alle trivellazioni nel Sahara occidentale, la protesta all’ONU

Fermare lo sfruttamento petrolifero e autodeterminazione del popolo Saharawi: lettera all’ONU di una coalizione contro i piani coloniali del Marocco che, con totale inosservanza di un chiarissimo parere legale delle Nazioni Unite del 2002, si è aggiudicato  nel territorio sette autorizzazioni per il gas e il petrolio. Tutte le società coinvolte si sono coalizzate con la compagnia petrolifera statale di proprietà del governo marocchino, ignorando le numerose proteste del popolo Saharawi.

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Oppressione in Africa, un groviglio difficile da districare

Con il proliferare delle ONG nel periodo post-indipendenza non si riesce più a distinguere la natura dei sistemi di oppressione e di come questi continuino a operare insieme per indurre dominazione, discriminazione ed emarginazione. Gli approcci ‘di sviluppo’ hanno rafforzato le gerarchie burocratiche, tolto il potere alla popolazione, consolidato scelte elitarie e propagato altre forme di soggezione superiori a quelle che cercano di sradicare.

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Sud Africa: razzismo, classismo, elitarismo sono vivi e vegeti

Nonostante il regime dell’Apartheid sia stato abolito ufficialmente nel 1994, permangono squilibri di potere e di trattamento. Questo articolo affronta il tema delle politiche di finanziamento dell’educazione universitaria in Sudafrica, nel tentativo di mostrare come problemi di accesso ed equità, di per sé molto complicati, siano diventati ancora più contorti per l’intervento di agenzie governative e non, spesso molto elitarie.

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L’Africa giudica i suoi dittatori, il Ciad e una donna coraggiosa

Il caso di Hissène Habrè, accusato di crimini di guerra e contro l’umanità e reato di tortura perpetrati durante il suo regime dall’82 al ’90. Dopo anni di lotta la decisione: questa estate comincerà contro di lui il processo in Senegal davanti alle Camere Africane Straordinarie. Un esempio per tutto il continente. Intervista a Jacqueline Moudeina, avvocato e donna tenace che a rischio della vita ha portato avanti la battaglia contro l’impunità.

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