19 Aprile 2024

Autore: Antonella Sinopoli

Dalla fauna all’acqua, quel gusto del raro che distrugge

Circhi, zoo umani, freaks: l’uomo è affascinato dall’insolito e piega anche le risorse naturali allo sfruttamento sfrenato. E mentre, per esempio, in Africa occidentale restano solo 250 leoni adulti, l’acqua diventa un bene così prezioso che guerre in corso ne determineranno il dominio. La popolazione mondiale continua a crescere e cresce anche l’incapacità di gestire in modo solidale e sostenibile i nostri beni e risorse. Per alcuni scienziati il pianeta su cui viviamo sarebbe già ad un punto di non ritorno. Cominciato col desiderio di possedere qualcosa di raro.

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Sodoma e Gomorra, la discarica nera dell’Occidente

Luoghi maledetti al mondo: il primo è ad Accra, in Ghana. La grande discarica di Agbogbloshie si è ingrandita al ritmo del progresso dell’elettronica e dell’hi-tech, la proporzione è semplice: più cellulari, frigoriferi, computer di nuova generazione si acquistano nei Paesi occidentali più ne arrivano quaggiù di quelli dismessi. Il “materiale” arriva – spesso illegalmente – come prodotto di seconda mano o persino come donazione e ne vengono estratte, a mani nude, tutte le parti rivendibili.

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Voci Globali, un progetto aperto e condiviso

Accade in ogni situazione, pubblica o privata, di trovarsi al cosiddetto ‘turning point’. Il momento in cui si gioca il tutto per tutto, si raddoppiano le energie, si moltiplicano gli sforzi. Per noi di Voci Globali questo momento è adesso. Riflessioni sul futuro delle attività di Voci Globali, associazione di promozione sociale e sito di citizen journalism concentrato sui temi della giustizia sociale e dei diritti umani, ma anche una scaletta degli impegni che ci attendono in questo 2014.

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Auguri dal Ghana, solo pane per Natale

Auguri di buone festività ai nostri lettori di tutte le fedi, insieme a qualche riflessione sulla povertà che ci invia Antonella Sinopoli dal villaggio di Aflasco, in Ghana, “uno degli innumerevoli e sconosciuti mondi della povertà. Che sono qui in Africa e che sono lì in USA e che sono lì a Calcutta e che sono lì in Italia. Io ho scelto questo mondo qui e da questo mondo vi auguro – e vi auguriamo, io e chi compra il mio pane – di trascorrere feste felici. E di provare sempre una gioiosa gratitudine alla vita.”

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Parlare di povertà, progetto d’inclusione tra il Ghana e l’Italia

Voci Globali e Ashanti Development interrogano – e si interrogano – attraverso scritti, foto, disegni di giovani tra 12 e 18 anni. Un nuovo progetto sulla percezione della povertà, che per cominciare ha coinvolto 65 ragazzi di quattro villaggi della Regione Ashanti del Ghana che frequentano la Junior High School. In Italia, avviata invece una serie di seminari che ha preso il via con una scuola “di frontiera”, la scuola media del paese di Monghidoro, nell’Appennino emiliano.

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La povertà a portata di sguardo

Di rovistatori di bidoni d’immondizia ce ne sono sempre stati, ma erano perlopiù homeless (e già questo è inaccettabile in una società civile). Oggi però sono troppi e puoi incontrarli a qualsiasi ora del giorno perché il bisogno rende meno importanti sentimenti come il pudore o l’imbarazzo. In Italia oltre 4,1 milioni di persone costrette a chiedere aiuto per mangiare nel 2013. E insieme a 579mila anziani con oltre 65 anni di età (+14% rispetto al 2012) in questa assurda classifica dei nuovi poveri ci sono 428.587 bambini con meno di 5 anni di età.

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La povertà non è un destino. E ci riguarda

La lunga lista di chi deve fare i conti con la sopravvivenza aumenta e ha cause precise, come l’avidità sfrenata. La povertà è una malattia che si sta diffondendo e per la quale va trovata una cura efficace. Il tema della Giornata mondiale per lo sradicamento della povertà è stato: lavorare insieme verso un mondo senza discriminazione, costruire sull’esperienza e la conoscenza delle persone che vivono in stato di povertà estrema. Ecco, basterebbe fare questo: ascoltare le persone e accantonare le avide esigenze di imprese, grandi aziende e multinazionali.

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Lottare e condividere, questa la vittoria di Federica

Due anni di lotta, due anni usati per parlare della malattia, informare, fare rete attraverso la Rete. Chi ha “strappato” due anni in più alla sua vita è Federica Cardia, una donna cagliaritana morta ieri a 30 anni per un cancro al colon. La cosa più fantastica che le è venuta in mente è stata di non dimenticare chi era e cosa le piaceva fare. Le piaceva comunicare. E così ha “usato” la sua malattia e la Rete per condividere, raccontare, cercare notizie.

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Parole al femminile, no al pregiudizio stampato

Il sessismo nei media è ancora forte, ma l’uso dei termini va educato. Forse l’informazione online e il contributo dei cittadini nel diffondere news e opinioni può aiutare a invertire una tendenza pericolosa. Pericolosa perché l’uso di una “o” al posto di una “a” può cambiare la percezione del lettore. E forse i suoi atteggiamenti.

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