23 Aprile 2024

Africa sub-sahariana, 179.000 donne morte per un figlio

I numeri parlano chiaro. Sul totale dei decessi delle donne in stato di gravidanza, per parto o per conseguenze legate al parto nel 2013, il 62% riguarda l’Africa sub-sahariana. E si può parlare per giorni degli Obiettivi fissati dalle Nazioni Unite e dei “successi” fin qui ottenuti. La realtà è che milioni di donne africane ancora non hanno accesso ai servizi sanitari di base, né per sé né per i propri figli.

Ci siamo affidati ai dati forniti da una ONG ghanese, Mama Ye, che ha il merito di inviare i propri medici e volontari nei villaggi e nei luoghi di frontiera con il duplice obiettivo di fornire alle donne un’educazione alla salute e ai propri diritti e di sostenere infermieri e ostetriche che lavorano e vivono in quegli stessi villaggi.

Secondo i dati forniti da Mama Ye, nel 2013 nell’Africa sub-sahariana sono morte 179.000 donne incinta o dopo il parto. Ci si rende conto della tragicità di questi numeri se si pensa che, solo in Ghana, ogni giorno muoiono 64 bambini appena nati e 7 donne perdono la vita per complicazioni della gravidanza. Nella stragrande maggioranza dei casi, per salvare queste vite basterebbe una maggiore prevenzione e assistenza. E la possibilità di trasfusioni di sangue. Dai dati forniti da Mama Ye risulta infatti che almeno il 24% delle morti materne potrebbe essere evitato grazie alle trasfusioni e l’accesso ai  medicinali.

Ma ci sono segnali di ottimismo – e non sono certo da trascurare. Il Report su “Storie di successo riguardi le politiche sulla salute materna e infantile” indica alcuni passi avanti. Da segnalare l’Etiopia, uno dei dieci Paesi dove le percentuali negative sono calate in maniera significativa.

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