19 Aprile 2024

Tutelare la libertà d’espressione, online come offline, giorno per giorno e Paese per Paese

Il 14° Meeting sui diritti umani si apre davanti ad un Palamandela gremito di ragazzi e ragazze provenienti da tutta la Toscana: i numeri parlano di quasi 9.000 presenze, gli studenti delle medie e superiori scaldano l’ambiente cantando e ballando al ritmo di ‘Imagine’ di John Lennon e ‘La Libertà’ di Gaber, inno dell’evento, dedicato quest’anno alla libertà delle idee.

14° meeting sui diritti umani Palamandela, Firenze, 9-12-2010

Sugli spalti i tanti striscioni colorati evocano i grandi temi della conversazione globale quali la ‘pace’, l’‘identità’ e la ‘legalità’, e accolgono in una calda e frizzante atmosfera da stadio gli ospiti sul palco: l’onore di aprire l’evento tocca a Roberto Vecchioni assieme al gruppo musicale multietnico Canti Erranti. Dopo l’intervento delle figure istituzionali regionali (in particolare il Presidente/governatore della regione Toscana, Enrico Rossi e l’assessore Riccardo Nencini)  sono intervenuti fra gli altri Stefano Longhini, direttore della sezione italiana di Amnesty International, e Maurizio Fioravanti comandante della missione di pace in Libano. Si è così offerta un’ampia panoramica sulla libertà d’espressione globale e sulle limitazioni che soffrono i cittadini di Paesi quali la Cina, l’Iran, o l’Egitto. Né poteva mancare l’appello al sostegno della campagna per la liberazione di Liu Xiaobo, il premo Nobel per la Pace 2010 attualmente in carcere, emblema di tutti gli esuli cinesi che lottano contro un regime sempre teso a imporre la sistematica censura del materiale politico anti-governativo diffuso via Internet.

Ma il momento più emozionate dell’evento l’hanno creato i due scrittori rappresentanti dell’Icorn, associazione norvegese che offre ad autori perseguitati a causa delle proprie parole una rete di città-rifugio dove risiedere e lavorare in assoluta libertà e pace (vi partecipano anche diverse città toscane). Dopo l’intervento del direttore di Icorn, Helge Lunde, e di Rolf Noras, assessore alla cultura della città di Stavanger, è stata la presenza sul palco della poetessa kenyota Philo Ikonya e dello scrittore yemenita Mansur Rajih a ribadire la centralità della libertà d’espressione nell’odierno villaggio globale, qualcosa da non dare mai per scontato e anzi da difendere a ogni costo. Come ribadito nella cronaca subito diffusa dallo stesso sito della regione Toscana: «Abbiamo bisogno dell’energia dei ragazzi per riscrivere in rosso la dichiarazione universale dei diritti umani – dice – Troppi sono i diritti umani ancora violati: in Asia, in Africa, ma anche in Europa con i Rom ad esempio. E non si possono mettere in carcere le persone solo perché parlano», sintetizza Philo Ikonya.

La limitazione della libertà di espressione non sempre è evidente, come nei casi di censura in atto in certi Paesi arabi o in Asia, ma può assumere anche forme più subdole nascondendosi talvolta fra le righe di testi legislativi poco chiari nel ’libero’ Occidente. A denunciare queste situazioni oggi ci sono anche gli attivisti digitali che hanno a cuore la sorte della democrazia nel loro Paese e nel mondo. E di web come strumento di democrazia ha parlato al meeting anche Bernardo Parrella, a nome di Voci Globali, invitando i presenti a usare social network e blog per fare informazione e dare il proprio contributo allo scambio di idee online.  Libertà di espressione e democrazia sono elementi inscindibili del vivere odierno, e vanno tutelati ovunque, come evidenziano i casi di censura di blogger e cittadini digitali, presentati  anche nell’ottimo libro-dossier “La libertà delle idee” (capitolo 8), distribuito nel corso dell’evento e destinato  alle scuole secondarie.

Striscione "dylaniano"

Una giornata sicuramente entusiasmante e apprezzata dagli entusiasti e attenti studenti toscani. Alcuni di loro sono stati finanche protagonisti diretti sul palco, improvvisandosi ‘break dancers’ o presentando il video in cui cantano le perplessità e i desideri di giovani in cerca di senso. Ma è stata soprattutto una giornata ricca di incontri significativi e trasversali che, dopo l’evento e con la guida degli insegnanti, si spera possa produrre una gamma altrettanto ricca di riflessioni in aula. Oltre ai necessari rilanci  a tutto campo sul web, dalle foto realizzate in loco dal gruppo di Voci Globali al webcasting live e agli ulteriori report e altre foto curati dal team della Regione Toscana — insieme a una successiva video-chiacchierata della stessa redazione di Voci Globali sul tema social media e diritti umani.

Anche il sito dell’International Cities of Refuge Network (ICORN) propone resoconti e immagini dal meeting di Firenze, dove erano presenti la scrittrice kenyota Philo Ikonya e il poeta yemenita Mansur Rajih, ora entrambi residenti in Norvegia grazie all’intervento diretto di ICORN (il secondo è stato in carcere per tre anni prima di essere liberato).

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